La Biblioteca Universitaria di Pavia, l’Orto Botanico e il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia, nell’ambito dell’iniziativa Horti Aperti, Festival del verde in città, organizzano due mostre: Summa Plantarum, a cura di Nicola Ardenghi, Simone Orsenigo, Antonella Campagna e Maria Cristina Regali, dedicata ai tesori bibliografici e documentari, e Giardini Disobbedienti, a cura di Sabina Berra, con le sue riproduzioni fotografiche. L’intento è di illustrare come si modifica, nel tempo e nell’evoluzione della scienza, la rappresentazione di piante e fiori.

Summa Plantarum propone manoscritti e libri antichi della Biblioteca, numerose tavole del prezioso Erbario Vitman del Dipartimento di Scienze della Terra, esposte qui la prima volta, e straordinari modelli botanici dell’Orto Botanico.

La Mostra apre con una vetrina interamente dedicata alla mandragora, raffigurata nel magnifico Herbarium manoscritto in pergamena del XIV secolo, nell’Herbarius stampato a Magonza nel 1484 e nella settecentesca incisione acquerellata di Giorgio Bonelli. Manoscritto è anche il magnifico Hortus impressus.

L’itinerario prosegue cronologicamente, dagli incunaboli alle edizioni del Seicento di botanici europei, che si soffermano anche su piante esotiche scoperte nei loro viaggi, passando per numerose cinquecentine. A rappresentare il Settecento, tra gli altri, Deliciae Florae di Scopoli e Icones plantarum medicinalium di Plenck, magnificamente illustrati; un manoscritto ad acquerello viene realizzato nel 1779 da Damiano Mascaroni, monaco della Certosa di Pavia; il raro Menthae Britannicae di William Sole, accostato alla voce “Mentha” del fondamentale Species Plantarum di Linneo che rivoluziona la nomenclatura botanica.

Non mancano, infine, illustrazioni di piante del nostro territorio come il Tribulus, noto nemico delle biciclette, il Tabacco e l’Uva di Canetto, a rappresentare la ricchezza dei vitigni dell’Oltrepò.

Le altre vetrine sono dedicate all’erbario di Fulgenzio Vitman (1728-1806), il più antico tra gli Erbari custoditi presso l’Herbarium Universitatis Ticinensis, conservato dal Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia. Risalente alla seconda metà del Settecento, l’erbario è caratterizzato dalla presenza di splendidi disegni acquerellati che sostituiscono in parte o in toto organi difficilmente conservabili come fiori e frutti.

Il monaco vallombrosano Vitman, primo titolare della cattedra di Botanica dell’Ateneo pavese, fondò il nostro Orto Botanico e quello di Brera. Il suo erbario venne realizzato prevalentemente per insegnare la botanica ai medici e agli speziali. Il nucleo della collezione, costituito da oltre millecinquecento fogli, è custodito presso l’Erbario dell’Università di Pavia, anche se la sua reale ubicazione è rimasta a lungo ignota agli studiosi.

L’Orto Botanico dell’Università, infine, espone una selezione dei centotrentacinque splendidi modelli botanici della manifattura berlinese Robert & Reinhold Brendel, raffiguranti la morfologia e l’anatomia di diverse specie vegetali. Risalgono con ogni probabilità alla fine del XIX secolo; il loro recente restauro ha svelato la complessità della loro fabbricazione, avvenuta con l’impiego di innumerevoli materiali di origine biologica: cartapesta, legno, gelatine animali, crini di cavallo, midollo di canna, fibra di canapa, seta e piume.

Giardini Disobbedienti completa l’allestimento in Salone Teresiano con le fotografie di Sabina Berra, che scendono dall’alto sospese sulle bacheche con grande impatto visivo.

La mostra è aperta dal 15 settembre al 15 ottobre 2022:

  • da lunedì a venerdì 8:30-18:30;
  • sabato 8:30-13:30.

Locandina Mostre “Summa Plantarum” e “Giardini Disobbedienti”