La cardiomiopatia aritmogena è una grave irregolarità del ritmo cardiaco di origine genetica che può condurre alla morte improvvisa tra i giovani e gli atleti, come il capitano della Fiorentina e difensore della Nazionale, Davide Astori.

La cardiomiopatia aritmogena colpisce soprattutto il ventricolo destro, in cui il tessuto muscolare cardiaco è sostituito con tessuto fibro-adiposo anche a causa dell’alterazione dei meccanismi che regolano il differenziamento delle cellule mesenchimali stromali.

In un articolo appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica «Journal of Translational Medicine», ricercatori del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie dell’Università di Pavia in collaborazione, tra gli altri, con il Centro Cardiologico Monzino di Milano, l’Università di Milano-Bicocca e la New York University, hanno scoperto che l’aumentata capacità di differenziamento in adipociti (cellule adipose) e miofibroblasti (responsabili della fibrosi) delle cellule stromali cardiache è dovuta ad un’alterazione dell’equilibrio del calcio in queste ultime. In particolare, i ricercatori pavesi hanno rivelato un nuovo bersaglio molecolare della Flecainide, uno dei farmaci antiaritmici più promettenti.

Il Prof. Francesco Moccia, responsabile del Laboratorio di Fisiologia Cellulare e Molecolare presso il quale sono stati studiati i segnali di calcio bersagliati dalla Flecainide, ha dichiarato che “Il rimodellamento dei segnali di calcio può contribuire a un gran numero di patologie: dalle malattie neurodegenerative alle aritmie, dalla progressione neoplastica ad alcune sindromi da immunodeficienza. Questo studio dimostra che, quando la ricerca di base è svolta con finalità traslazionali, può fornire nuove prove di concetto per lo sviluppo di terapie che sono realmente in grado di migliorare la vita dei pazienti”.

Questo lavoro ha visto tra i partecipanti anche il Prof. Francesco Lodola, già studente e dottorando presso il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie dell’Università di Pavia e ora Professore Associato di Fisiologia presso l’Università di Milano-Bicocca, e la Prof.ssa Marina Cerrone, anch’essa studentessa dell’Università di Pavia e alunna del Collegio Nuovo e ora Professore Associato presso la New York University.

L’articolo, intitolato “Ca2+ dysregulation in cardiac stromal cells sustains fibro‑adipose remodeling in Arrhythmogenic Cardiomyopathy and can be modulated by flecainide”, è stato reso possibile anche grazie alle infrastrutture di ricerca del finanziamento MIUR Dipartimento di Eccellenza 2018-2022 (Dipartimento di Biologia e Biotecnologie, Università di Pavia), e al programma di finanziamento dell’Unione Europea FET-Open, denominato “LION-HEARTED”.

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