Mercoledì 27 febbraio 2019, alle ore 21.00, presso l’Aula Goldoniana del Collegio Ghislieri di Pavia (Piazza Ghislieri, 5), si terrà la piéce teatrale “Alessandro Volta innamorato”, nell’ambito del convegno “Sette e Ottocento a Pavia: le radici della modernità (1764-1815)”.
Riduzione teatrale di Davide Ferrari da Il professore e la cantante di Paolo Mazzarello e Cupido tra gli alambicchi di Carlo Linati con
Davide Ferrari, attore,
Paola Valentina Molinari, soprano,
Takashi Watanabe, clavicembalo.
Il convegno “Sette e Ottocento a Pavia: le radici della modernità (1764-1815)”, articolato in quattro giornate, si propone di illustrare attraverso i suoi protagonisti, scienziati e umanisti, scrittori e musicisti, il primato di Pavia e della sua università come centro della cultura europea nei circa cinquant’anni che vanno dal 1764 (esce Dei delitti e delle pene) al 1815 (Restaurazione dell’Antico Regime).
Le riforme degli Asburgo rinnovano con criteri moderni tutte le istituzioni scolastiche, dall’Università di Pavia alla Facoltà Teologica, alle Scuole Palatine di Milano. Si crea un grande fervore di ricerche da parte di professori presto di fama europea. Con la Repubblica Cisalpina, dopo un periodo di chiusura, l’università rinasce e con essa la produzione scientifica pavese. Dopo gli anni di reazione dei governi ai principi rivoluzionari di Francia, con conseguente arretramento su posizioni conservatrici e abbandono delle politiche riformatrici, la ventata napoleonica suscita l’entusiasmo dei giacobini italiani. Con il rientro dell’Austria si chiude il cinquantennio aperto verso la futura modernità.
In allegato il programma completo del Convegno: