Sabato 26 maggio 2018, alle ore 11.00, presso il Museo per la Storia dell’Università di Pavia (Palazzo Centrale, Corso Strada Nuova, 65), sarà inaugurata la mostra “Raccontare la scienza. Oggetti, immagini, suoni tra museo e scuola”, laboratori di educazione scientifica, artistica e musicale progettati e realizzati insieme a scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado.
La mostra, curata da Lidia Falomo, direttrice del Museo per la storia e dalla curatrice, Maria Carla Garbarino, insieme a Gabriele Albanesi e Giovanni Mocchi, è la tappa finale di un progetto co-creativo che ha visto la partecipazione del Museo, insieme al Dipartimento di Fisica e di molte scuole dell’Infanzia, Primarie e Secondarie di primo grado di Pavia.
ll “racconto della scienza” inizia al Museo: gli alunni entrano nelle sale con l’entusiasmo della scoperta. Il loro viaggio tra reperti e documenti li coinvolge interamente, mettendo in campo interessi e curiosità diverse; l’attenzione è attiva e distratta nello stesso tempo, catturata da richiami, rimandi, somiglianze. Questo approccio globale alla dimensione scientifica si alimenta di disponibilità e “intelligenze” diverse, differenti modi di apprendere: il pensiero logico, che alimenta per definizione il sapere scientifico, cresce insieme a un atteggiamento aperto e disponibile, di natura analogica, favorevole alla dimensione creativa dell’arte e si alimentano a vicenda.
Allo scambio virtuoso tra scienza e arte fa riferimento anche questo nuovo appuntamento progettuale, rivolto a docenti e allievi di Scuola dell’infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado. Il Museo per la Storia dell’Univeristà e il Dipartimento di Fisica dell’Università di Pavia condividono con le Scuole, da oltre un decennio, una metodologia e uno stile di lavoro collaborativo: alla realizzazione di laboratori di natura scientifica, condotti nella sede museale e nelle aule scolastiche, si accompagnano attività laboratoriali di tipo grafico/pittorico, cui si è aggiunta, con l’edizione in corso, un’articolata attività di natura musicale.
La necessaria programmazione, condotta all’inizio del Progetto, tra personale del Museo e docenti coinvolti, permette la definizione di un tragitto comune che prende spunto dalle collezioni, dalle “storie” del Museo, le analizza, le descrive, le ripercorre in modo creativo e le traduce in sequenze di un grande “laboratorio aperto”, dove scienza, arte e musica camminano e creano, in perfetta sinergia.