Venerdì 7 aprile 2017, alle ore 21.00, presso l’Aula Magna del Collegio Giasone del Maino di Pavia (Via Luino, 4), si terrà il secondo incontro del ciclo “Laureato… E adesso? Uno sguardo sul mondo del lavoro: una prospettiva collegiale”, giunto alla seconda edizione, organizzato dal Collegio Giasone del Maino.

Il format segue una formula innovativa e vincente che ha alla base il confronto diretto e informale, seguendo il miglior spirito collegiale, tra chi il lavoro lo ha trovato, anche a pochi mesi dalla laurea e chi ancora studente vuole capire come prepararsi per entrare nel mondo del lavoro.

“È un’ottima opportunità per i collegiali che, in diretta e dalla viva voce di chi ha vissuto anche recentemente la stessa esperienza formativa, sono messi nelle condizioni di conoscere gli errori da non fare e i punti di forza da far emergere, all’insegna della concretezza dei casi personali raccontati dai giovani relatori” – dice Renata Crotti, rettore del Collegio che continua: “Da evidenziare che indistintamente tutti gli ex giasoniani hanno sottolineato il valore di aver vissuto in collegio durante gli anni universitari avendo qui potenziato l’attitudine al confronto, alla condivisione, all’adattamento”.

L’obiettivo degli incontri è quello di far capire che anche gli anni da collegiale diventano fondamentali per “mettere fieno in cascina”, per fare esperienze, per imparare a essere curiosi, per dotarsi di quella “cassetta degli attrezzi” che tornerà utile in futuro.

La seconda puntata dell’iniziativa vedrà protagonisti: Luca Calatroni (matematica), Daniele Mandia (medicina), Paolo Pontiggia (matematica), Noemi Di Nanni (Ingegneria biomedica), Filippo D’Amico (economia).

Sarà un’altra bella occasione per crescere insieme.

I relatori del primo incontro sono stati:

Amer Hourani, valtellinese, laurea in Economia, di origini siriane, 29 anni. Assunto in Benetton, lavorando prima in Italia e poi, grazie anche alla conoscenza dell’arabo, in Tunisia, ha deciso di diversificare il curriculum, lasciando il settore del tessile in odore di crisi e approdando in un’azienda di prodotti chimici, leader di settore, in quel di Novi Ligure. È passato così dal prestigio dell’azienda ben nota a una realtà professionale molto più appagante. Ma si era ben attrezzato seguendo un corso di specializzazione in ingegnera gestionale negli USA.

Monica Risso, torinese, laurea triennale in Scienze Politiche a Pavia e laureanda alla Magistrale in Economia dell’Ambiente a Torino, ha ben fatto capire che solo facendo esperienza e misurandosi con la realtà trovi la tua strada. Dopo una fase di attività professionale nel campo della cooperazione internazionale, Monica ha capito che voleva fare altro. Si è presa un anno sabbatico durante il quale ha puntato all’obiettivo di potenziare la conoscenza della lingua inglese scegliendo di andare a lavorare come barista a Londra. Si è poi indirizzata al settore ambientale avendo avuto la possibilità di fare esperienza da stagista nel Parco Tecnologico di Torino e avendo conferma che si trattava della scelta giusta.

Elisa Nani, valtellinese, laurea magistrale in Comunicazione, Innovazione, Multimedialità (CIM), dopo uno stage curriculare in un’agenzia di comunicazione, dove ha potuto dimostrare le sue capacità, è stata contattata dalla stessa azienda dopo la laurea e lì lavora come libero professionista.

Silvia Russo, catanese, laurea in Giurisprudenza, era certa che non avrebbe mai fatto l’avvocato. Ma dopo una stage curriculare presso uno studio legale, ha avuto l’opportunità di apprezzare la professione e ora fa praticantato presso la stesso Studio, apprezzando il lavoro che sta facendo e scoprendone, giorno dopo giorno, i valori. Silvia sa che di avvocati ce ne sono tanti e allora si sta attrezzando per distinguersi in qualche modo. Sta pensando di iscriversi a un master in diritto sportivo.

In generale, dal punto di vista pratico, molti sono stati i consigli che gli intervistati, sollecitati da Nicholas Nese, la vera anima dell’iniziativa, hanno generosamente fornito ai presenti.

Fra tutti il consiglio di cominciare a imparare, fin da ora, a stendere un curriculum che consenta a chi lo legge di trovare una ragione per non cestinarlo subito: NO al curriculum europeo che non permette di far emergere le specificità personali, inserire parole-chiave, non gonfiare il contenuto, esaltare le proprie life skills. Prepararsi sempre al colloquio di lavoro, anche se può non interessare: trattasi sempre di un’occasione per fare esperienza e acquisire così sicurezza agli occhi di chi ti sta davanti che – è bene saperlo – non ha, tra le migliaia di persone esaminate, una ragione specifica per interessarsi a te in modo particolare, se tu non gliene offri occasione presentandoti al meglio.

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