Negli ultimi giorni di ottobre, un gruppo di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell’Informazione dell’Università degli Studi di Pavia, composto dal prof. Marco Pasian, dal prof. Lorenzo Silvestri, e dalla dott.ssa Martina Lodigiani, ha svolto misure sperimentali di carattere glaciologico con una strumentazione radar di nuova concezione.

Durante le misure radar

In particolare, la strumentazione radar è stata sviluppata negli anni scorsi, all’interno del finanziamento ministeriale SIR2014 SNOWAVE, per misure in ambito nivologico, in modo tale che fosse possibile identificare in contemporanea alcuni dei più importanti parametri del manto nevoso, quali l’altezza della neve, la densità e il contenuto di acqua liquida. Il tutto senza l’ausilio di sensori aggiuntivi o di “aiuti esterni”.

Ora, per la prima volta, questo strumento è stato appositamente adattato per la misura della struttura interna e della profondità del ghiaccio in un ghiacciaio alpino. Questo primo test, è stato svolto, in collaborazione con Fondazione Montagna Sicura, al ghiacciaio di Cherillon ad una quota di circa 3.000 m, in Valle d’Aosta.

I risultati del lavoro saranno comparati con i dati ricavati dalle misurazioni svolte con georadar tradizionale nelle campagne degli scorsi anni. Le ricadute dello studio riguardano principalmente lo sviluppo di strumenti per il monitoraggio dei ghiacciai, in un’epoca segnata dai cambiamenti climatici, sia per la gestione delle risorse idriche che per i rischi potenzialmente associati ai ghiacciai (es. crolli, rilasci improvvisi di acqua liquida).

In discesa lungo il ghiacciaio di Cherillon, alla fine delle misure radar

[Nell’immagine di apertura: i ricercatori durante le misure radar]
Condividi su: