Trentuno ricercatori dei quattro paesi mediterranei (Spagna, Italia, Turchia e Giordania) del progetto RESERVOIR (Sustainable groundwater RESOURCES managEment by integrating eaRth observation deriVed monitoring and flOw modelIng Results) hanno partecipato presso l’Università di Alicante giovedì 4 e venerdi 5 novembre 2021 al primo incontro in presenza da quando il progetto è iniziato nel marzo 2020.
Alla riunione di giovedì 4, i partecipanti hanno discusso diversi aspetti tecnici del progetto. Venerdì 5 novembre, i partecipanti hanno visitato una delle aree di studio del progetto, la Valle del Guadalentín (Murcia), dove si sta verificando la più rapida subsidenza del terreno dovuta all’estrazione di acqua in Europa, con un tasso di subsidenza maggiore di 10 cm/anno, e la cui falda acquifera è stata sovrasfruttata dagli anni ’80.
All’incontro di giovedì ha partecipato il Vicerettore delle Infrastrutture, Sicurezza sul lavoro e Sostenibilità dell’Università di Alicante, Salvador Ivorra, che ha aperto l’evento. Inoltre, ognuno dei partecipanti ha preso la parola per discutere i diversi pacchetti di lavoro del progetto. Il responsabile del progetto PRIMA Foundation della Commissione europea, Marco Orlando, è intervenuto anche in videoconferenza.
RESERVOIR è un programma di ricerca assegnato dall’Unione Europea all’interno di Horizon 2020, il programma quadro per la ricerca e l’innovazione. Il suo obiettivo principale è quello di fornire nuovi prodotti e servizi per un modello di gestione sostenibile delle acque sotterranee che saranno sviluppati e convalidati in quattro aree pilota in paesi mediterranei con scarsità d’acqua, siccità, pressione turistica e/o intensa attività agricola, cioè Italia, Spagna, Turchia e Giordania. RESERVOIR ha un approccio multidisciplinare, basato sull’integrazione di dati SAR interferometrici, idrogeologici, geologici e socio-economici con modelli numerici geomeccanici e di flusso del sottosuolo. I risultati derivati dal progetto permetteranno di definire strategie di gestione degli acquiferi per ottimizzare il loro sfruttamento in modo sostenibile e trovare soluzioni ai cambiamenti climatici.
L’Università di Pavia, coni ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente, coordina il progetto a cui partecipano l’Università di Padova (Italia); il Consorzio di Bonifica di secondo grado per il Canale Emiliano Romagnolo (Italia), l’Università di Alicante, l’IGME di Madrid (Spagna), l’Università della Giordania (Giordania); la Dokuz Eylul University (Turchia); la Royal Society for the Conservation of Nature- Azraq Wetland Reserve (Giordania).
Il progetto, incluso nel programma PRIMA, ha un budget totale di 1,2 milioni di euro, è iniziato il 1° marzo 2020 e ha una durata di 4 anni.