Lunedì 21 dicembre 2015 alle ore 18.00 presso la sala Bruni del Collegio Ghislieri di Pavia (Piazza Ghislieri,5) si terrà l’incontro “Il sonno della ragione genera anamorfosi bibliometriche: i criteri della VQR spiegati mediante Escher”.

Relatore il Prof. Giuseppe De Nicolao del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Pavia.

L’”accurata calibrazione bibliometrica” è una delle novità della VQR 2011-2014, secondo quanto dichiarato dal suo coordinatore Sergio Benedetto. Una calibrazione che però conduce a esiti paradossali: per un articolo pubblicato nel 2013 in una rivista il cui IPP (Impact per publication) vale 2,92, possono bastare tre citazioni per essere valutato di livello Elevato e ne bastano nove per essere promosso a Eccellente. Ma se l’IPP della rivista è 2,32, l’articolo non diventa Eccellente nemmeno se riceve 70 citazioni. Questa disparità di trattamento deriva da un inedito criterio di valutazione degli articoli che si basa  sulla somma (pesata) dei percentili di due indicatori bibliometrici. Un criterio bibliometrico mai sperimentato prima, anche perché da più di 20 anni è noto nei più vari ambiti scientifici, a partire dalle valutazioni pedagogiche e psicometriche fino ad arrivare alla geografia e alla chimica, che i percentili «cannot be aggregated in any meaningful way», dato che sono misure ordinali e non misure ottenute usando una scala a intervalli regolari. Un errore ben noto, che, oltre a essere oggetto di quiz per le high school, è stigmatizzato in numerosi libri di testo e anche in articoli scientifici, secondo i quali «The only reason for using percentile ranks is ignorance, and it is questionable whether a defense of ignorance will be viable».

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