Può una lingua essere materia per un museo? È la domanda che dà origine alle due puntate del programma di Rai5 Sciarada dal significativo titolo di Etimo, per il Museo della Lingua Italiana, dedicate rispettivamente alle origini dell’italiano (19 settembre) e agli scrittori e la norma (26 settembre).

Giuseppe Antonelli ci accompagna in un viaggio alla scoperta di documenti, luoghi e voci che ci aiutino a ragionare e ad ammirare le tracce dell’italiano dal Placito di Capua, il primo documento in lingua volgare (960 d.C.), fino alle varianti dei contemporanei, come quelle suggestive vergate a penna da Eugenio Montale o contenute nei file digitali di Valerio Magrelli (presso il Centro Manoscritti dell’Università di Pavia), dialogando con esperti e studiosi nei luoghi e nelle stanze che ospitano o hanno visto nascere questi e altri documenti.

Il progetto televisivo, nato dal libro di Antonelli Il Museo della Lingua Italiana (2018), accompagna la nascita del museo fiorentino inaugurato nel luglio scorso nel complesso di Santa Maria Novella ed è significativamente dedicato al linguista Luca Serianni, che del Museo fiorentino è stato anima e motore scientifico.

[Nell’immagine di apertura: Manoscritto de I limoni di Eugenio Montale]

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