Dal 22 giugno 2022, San Michele Maggiore in Pavia, una delle basiliche più antiche e ricche di storia del Nord Italia, sede di varie incoronazioni di re d’Italia, si presenta con un nuovo e sorprendente aspetto.

Si è infatti concluso il restauro della volta a crociera della navata centrale che si aggiunge a quello, già completato, che ha interessato la volta a crociera del presbiterio e quella della navata laterale sud.

I lavori sono stati diretti e coordinati dall’architetto Carlo Bergamaschi dello studio di progettazione A7design di Pavia, in collaborazione con il comitato scientifico e la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, e con la collaborazione scientifica generata dalla convenzione con le Università di Pavia, del Piemonte Orientale e Politecnico di Milano, e promosso dall’Associazione Il Bel San Michele onlus di Pavia.

La realizzazione di questi restauri, inseriti nel progetto previsti dai Piani Integrati della Cultura – PIC, della Regione Lombardia, che ha contribuito in modo importante insieme alla Fondazione Luigi Rovati di Monza, ad ASM Pavia, alla Fondazione Comunitaria della Provincia di Pavia, alla Fondazione Bracco di Milano, a Coop Lombardia, a Universitiamo di Pavia, e a elargizioni di privati.

“Gli interventi di restauro e di valorizzazione – afferma Vittorio Vaccari, presidente dell’Associazione Il Bel San Michele onlus della Basilica di San Michele a Pavia, scaturiscono dal vivo desiderio di poter consegnare alle generazioni future un monumento, lasciatoci in eredità dai nostri padri e, allo stesso tempo, garantire all’odierna comunità una sua maggiore fruibilità liturgica e culturale e una conoscenza della propria storia. Per questo motivo ci siamo posti l’obiettivo di riconfermare questo gioiello architettonico quale punto di riferimento religioso e culturale per la Città, caratterizzata da decine di testimonianze civili e religiose del Romanico”.

Quello che si presenta al pubblico è una basilica di San Michele Maggiore completamente mutata nell’aspetto interno, diversa da come si era soliti ammirarla fino a poco tempo fa.

I visitatori rimarranno stupiti dai colori brillanti che troveranno alzando gli occhi verso le volte, che sono tornati a rivelarsi dopo un attento lavoro di descialbatura, che li ha liberati dagli strati pittorici che li copriva; proprio il cromatismo dei suoi dipinti era una caratteristica per cui la basilica era famosa nei tempi antichi.

Colori che appaiono con grande evidenza anche sui capitelli, anch’essi oggetti del restauro.

La novità di questo intervento è attualizzare l’aspetto della basilica dopo il restauro realizzato nel 1865, che si rifacendosi alle teorie dell’epoca le quali riconoscevano in un’architettura di stile romanico delle coloriture dai toni neutri, comunque spenti.

Tra le scoperte più importanti, si segnala il ritrovamento di un cartiglio che attribuisce all’imperatore Costantino il ritratto dell’uomo incoronato, inizialmente individuato in Federico Barbarossa, incoronato re proprio in questa chiesa.

I lavori a San Michele proseguiranno nei prossimi mesi, se saranno disponibili i finanziamenti richiesti, e interesseranno la pulitura delle volte e l’apertura al pubblico dei percorsi inframurari che corrono nello spessore dei muri della facciata e lungo i matronei.