Giovedì 15 e venerdì 16 gennaio 2015 si terrà presso l’Aula Goldoniana del Collegio Ghislieri di Pavia (Piazza Ghislieri, 5) il seminario “Digging up excavations: Scavare gli scavi. Processi di ricontestualizzazione di ‘vecchi’ scavi. Esperienze, problemi, prospettive”.

Il seminario del Collegio Ghislieri, che raccoglie – in forma di comunicazione o poster – poco meno di una trentina di contributi di giovani studiosi, generalmente dottorandi o neodottori di ricerca e comunque in fase starting di carriera, vuol portare l’attenzione sugli specifici problemi metodologici inerenti alla rilettura interpretativa della documentazione di scavi archeologici condotti in un passato più o meno lontano (dal XIX secolo fino agli anni Settanta del XX) e, in taluni casi, alla loro odierna riapertura sul campo. Senza pregiudiziali cronologiche né geoculturali, la prospettiva dell’esemplificazione si dilata dalla preistoria all’alto medioevo, dalla Penisola Italiana all’Egeo al Vicino Oriente, dalla civiltà classica a quella islamica.

Due giornate su una questione metodologica poco studiata eppure straordinariamente attuale anche in Italia: la riapertura di cantieri archeologici in siti già indagati in un passato più o meno lontano. Tema specialistico ma trasversale, rivolto specialmente agli studiosi della preistoria, del mondo classico e del medioevo, e di ampi orizzonti geografici e culturali. Si tratta infatti di situazioni relativamente frequenti in Paesi come per esempio l’Italia o la Grecia, in cui il patrimonio archeologico è straordinariamente ricco e diffuso sul territorio, e la tradizione di ricognizioni e scavi è antica e continuativa. Per l’archeologo che oggi interviene in un sito già in parte indagato da altri, riprendere l’esplorazione proprio dagli strati raggiunti da colleghi di anche cento anni fa significa dover affrontare grandi difficoltà, sia nella lettura dell’evidenza stratigrafica sia nell’analisi della documentazione precedente.

La tecnica di cantiere, per non dire il lessico, erano enormemente differenti – spiega il professor Maurizio Harari, componente del comitato scientifico del Convegno – Per l’archeologo si tratta di riafferrare il bandolo di una matassa già svolta e riavvolta da altri, che agirono in contesti ideologico culturali e metodologici assai differenti dal nostro”. L’idea del seminario si deve a due neodottori di ricerca, Paolo Rondini e Lorenzo Zamboni – che hanno attualmente responsabilità di tutor e supervisori di saggio nell’importante scavo dell’insediamento etrusco di Verucchio (Rimini), avviato dall’Università di Pavia nel 2011, sotto la direzione scientifica del prof. Maurizio Harari. “Si tratta di una call riservata a studiosi non ancora accademicamente strutturati o, se strutturati, in fase iniziale di carriera – continua Harari – coerentemente con lo spirito dell’iniziativa, che punta allo svecchiamento di pratiche e di competenze”.

Giovedì 15 gennaio ore 14.30 – 18.30 Sessione 1: il “passato remoto”

Interventi a cura di: Michele Cupitò, Davide Vicenzutto (Università di Padova); Claudia Lambrugo (Università degli Studi di Milano); Andrea Gaucci, Silvia Leporatti, Giacomo Mancuso, (Università di Bologna); Mirella T. A. Robino, Paolo Rondini (Università di Pavia).

 Venerdì 16 gennaio ore 9.00 – 12.30 Sessione 2: il “passato prossimo”

Interventi a cura di: Paola Mazzei (Università La Sapienza di Roma); Simona Aluia (Ca’ Foscari, Venezia); Manuela Battaglia (Università di Pavia); Lorenzo Zamboni (Università di Milano Bicocca), Serena Massa (Università Cattolica di Milano).

Comitato scientifico: Cristina Chiaramonte Trerè (Università degli studi di Milano); Maria Elena Gorrini, Maurizio Harari e Stefano Maggi (Università di Pavia); Alessandro Naso (Università di Innsbruck e C.N.R., Roma).

Segreteria: Isabella Bossolino, Paolo Rondini, Lorenzo Zamboni

Indirizzo e-mail: diggingup2015@gmail.com

Agli studenti universitari intervenuti, che ne faranno richiesta alla Segreteria del convegno, sarà rilasciato un attestato di frequenza con riconoscimento di 2 crediti formativi.

In particolare, gli iscritti all’Università di Pavia potranno spendere i 2 crediti così acquisiti, concordando coi docenti delle discipline archeologiche l’inserimento, nel programma dei rispettivi esami, di alcuni dei temi trattati nel convegno.

Per informazioni: www.ghislieri.itwww.facebook.com/collegioghislieri

Programma dettagliato

Locandina