La diciassettesima Biennale di Architettura, che aprirà dal 22 maggio 2021 a Venezia, ospiterà all’interno del padiglione Italia – Sala Sperimentazione Ricerca e Impatto – lo studio frutto di un lavoro congiunto tra Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, Cnr ed Enea – pubblicato sulla rivista «Sustainability» – che approfondisce l’uso delle tecnologie di osservazione da remoto per la valutazione della resilienza, dei cambiamenti climatici e dell’innalzamento del livello del mare nell’area della laguna.
I ricercatori, coordinati dal Centro di Ricerca Cirta della Scuola IUSS, hanno realizzato una vera e propria “fotografia nel tempo” della laguna, una delle aree a rischio di inondazione a causa dell’innalzamento del livello del mare. La Laguna di Venezia figura infatti tra le 40 aree costiere italiane a rischio inondazione individuate dall’ENEA nel 2019. Secondo i ricercatori, in assenza di interventi di mitigazione e adattamento, entro il 2100, oltre 5.600km quadrati e più di 385 km di aree costiere italiane, rischiano di essere sommerse dal mare a causa del fenomeno dell’innalzamento del Mar Mediterraneo provocato dal riscaldamento globale.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista internazionale «Sustainability» con un articolo orientato alla valutazione della resilienza, dell’effetto dei cambiamenti climatici, dell’innalzamento del livello del mare e degli interventi eseguiti dall’uomo per mitigarne gli effetti e l’uso dei satelliti. La metodologia, che combina dati acquisiti da satelliti LANDSAT e misure in situ per la loro calibrazione – è stata testata su alcuni tratti delle aree della laguna, dove sono stati osservati gli effetti reciproci delle dinamiche naturali e degli interventi effettuati dall’uomo. Per studiare questi ambienti i ricercatori hanno elaborato una grande quantità di immagini attraverso un metodo che identifica i punti riconducibili ad uno stato critico e le principali variabili climatiche, ecosistemiche e morfologiche che influenzano questo comportamento. Le tendenze spazio-temporali analizzate mostrano la risposta dell’ecosistema lagunare ai fattori di stress nel tempo e nello spazio e la stima della sua incapacità di tollerare i fattori di impatto dovuti alle forzanti antropiche e i cambiamenti climatici temi principali delle comunità resilienti, di cui la transizione ecologica inizia a tenere conto nei criteri per la sostenibilità ambientale.
Sembrano problemi lontani da noi fino a quando non ci troviamo a dover affrontare la tematica di quali siano gli indicatori di cambiamento e quindi di stress”, spiega il Prof. Andrea Taramelli, ordinario IUSS, che ha curato il data frame. “Le lagune sono infatti lembi di costa dominati da acque salmastre bassifondi e paludi ricche di vegetazione e di fauna (migratoria e non). Un ecosistema delicato, precario, ma allo stesso tempo prezioso ed in continua evoluzione in termini di sostenibilità ambientale e dove complessi processi variano nello spazio e nel tempo ed è difficile “fotografarli” ed interpretarli.
La diciassettesima Biennale di Architettura si svolge dal 22 maggio al 21 novembre, tema chiave è “How will we live together?”.
Link al Progetto del Padiglione Italia