Il 20 maggio si festeggia la quarta Giornata mondiale delle api indetta dalle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza degli impollinatori, sui rischi a cui sono sottoposti e sul loro contributo allo sviluppo sostenibile.
La scelta di questa data si deve allo sloveno Anton Janša, nato appunto il 20 maggio del 1734, considerato un pioniere delle tecniche dell’apicoltura moderna.
In realtà tra i primi importanti studiosi delle api ci fu anche Giovanni Antonio Scopoli, direttore dell’Orto Botanico pavese tra il 1777 e il 1788, il primo a scrivere della fecondazione di una regina con i fuchi in aria nel 1763 nel suo libro Entomologia Carniolica.
Ma perché l’urgenza di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale su questi insetti?
Poco o nulla si sta facendo per limitare la rapida diminuzione a cui le api e molti altri insetti stanno rapidamente andando incontro a causa delle sconsiderate politiche agricole contemporanee.
Insieme ad altri insetti impollinatori, ma anche ad uccelli e pipistrelli, si stima che le api assicurino con la loro attività circa il 35% della produzione mondiale delle colture, aumentando la produzione di quasi la metà delle coltivazioni su cui si basa l’alimentazione di tutto il mondo, per non parlare delle molte specie vegetali da cui derivano importanti farmaci.
In concreto, si calcola che le api forniscano al settore agricolo europeo un contributo pari almeno a 22 miliardi di euro l’anno, ben superiore al valore economico dei soli prodotti apistici.
Proprio il 22 maggio ricorre anche la Giornata mondiale per la biodiversità: e anche in questo campo molti studi hanno confermato che l’apporto delle api al mantenimento della biodiversità è di fondamentale rilevanza, dal momento che con la loro attività aumentano sensibilmente la produzione di semi e di conseguenza il ripristino della vegetazione anche nelle regioni con ambienti molto deteriorati.
Per questo anche il Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Pavia e il suo Orto Botanico hanno deciso di organizzare due giornate rivolte in particolare a famiglie e giovanissimi affinché anche loro possano farsi consapevoli paladini di questa importantissima battaglia.
Sabato 22 e domenica 23 maggio 2021 si parlerà e giocherà dunque su questo tema insieme alla Rete degli Orti Botanici della Lombardia, all’Associazione Amici dell’Orto Botanico e al Soroptimist Club di Pavia che, nell’anniversario dei cento anni di attività del Soroptimist International, ha aderito al progetto nazionale ‘Oasi delle Api’ e, dopo aver già svolto un convegno sul mondo delle api, partecipa all’iniziativa dell’Orto Botanico portando un’arnia (che poi verrà regalata a un’apicoltrice) e una “casetta per gli altri impollinatori”, che verrà invece donata proprio all’Orto Botanico.
Esperti e appassionati del mondo apistico inviteranno a vedere dal vero i fiori con gli occhi delle api, riveleranno i segreti di arnie e ‘hotel’ per impollinatori, sveleranno le origini del sapore del miele e molto altro, per ricordarci che per consentire alle api non solo di produrre circa 1,7 miliardi di tonnellate di miele e altri prodotti, ma anche di continuare a conservare la biodiversità del mondo vegetale, è importante che l’ambiente sia gestito seguendo tecniche coerenti e appropriate.