«Ho avuto molte soddisfazioni nella vita professionale, una carriera precoce, dopo un 110 e lode, ho lavorato subito dopo la laurea all’Istituto Max Plack di Biochimica a Monaco di Baviera, poi sono stata assunta come Associato dall’Istituto Superiore di Sanità americano a 29 anni e infine come direttore di laboratorio in Italia a 32. Ho avuto però anche tanti momenti difficili, tante porte aperte, ma anche numerose chiuse in faccia sul più bello. Non è stato facile. Meno male che ho sempre avuto un grande supporto umano dagli amici e dalla famiglia.». (Adriana Albini – Intervista di Natalia Maramotti, “Reggio on line”, 15 dicembre 2020)
Prima italiana a essere eletta nel comitato di direzione dell’American Association for Cancer Research, una delle associazioni oncologiche più antiche e prestigiose al mondo. Quarta italiana a essere stata inserita nella lista compilata ogni anno dalla BBC a riconoscimento delle 100 donne più influenti (prima di lei anche altre due ospiti del Collegio Nuovo, Emma Bonino e Fabiola Gianotti). Non solo, ci sorprende pure con un argento e un bronzo a campionati di livello internazionale di scherma master.
Mercoledì 24 marzo 2021, alle ore 21.00, sarà Adriana Albini la prossima protagonista nel ciclo di conversazioni online offerto dai Collegi Ghislieri e Nuovo, che così vogliono ricordare una loro comune Fondatrice, Sandra Bruni Mattei, l’imprenditrice e matematica che rese possibile per il Nuovo aprire le sue porte nel 1978, con le sue prime 24 alunne (tra cui quella che è stata la prima presidente donna della European Society of Cardiology, Barbara Casadei). Una fondatrice, Sandra Bruni, che, ancora prima, con la sua donazione, permise al Ghislieri, primo in Italia e tra i primissimi in Europa, di inaugurare una tradizione di alunnato collegiale “misto”, dopo secoli di famosi alunni, tra cui uno dei luminari dell’ematologia, Carlo Bernasconi.
Appassionata sostenitrice di donne, e ragazze, anche nella carriera scientifica dimostra di esserlo pure Adriana Albini, figlia di una matematica e di un illustre grecista appassionato di teatro, che l’hanno molto incoraggiata negli studi, anche quando questo ha comportato allontanarsi dall’Italia per andare prima in Germania e poi negli Stati Uniti. Una vita di spostamenti, tra Venezia, Firenze, Genova e Milano che la ha portata a ragguardevoli risultati scientifici in campo biomedico, tanto da essere stata ancora insignita, «per il suo impegno e per l’alto numero di citazioni», Top Italian Woman Scientist 2021 dalla Fondazione Onda (Osservatorio nazionale sulla salute delle donne e di genere), presieduta da Francesca Merzagora e Alberto Costa.
Dopo una partenza davvero con il botto (pubblicazione della tesi di laurea in Chimica e qualche esplosione in laboratorio sono nel suo curriculum), già a 30 anni mette a punto un modello di “metastasi in provetta”, a basso costo e di facile uso, che è stato diffusamente adottato, oltre che esserle valso un citation index di tutto rispetto.
Biologa molecolare, si occupa di angiogenesi ed è titolare di brevetti per nuove strategie per “soffocare i tumori”. Ha investigato il ruolo di cellule dell’immunità innata nell’angiogenesi tumorale, tra cui, recentemente, cellule Natural Killer che costituiscono una promettente risorsa, con implicazioni tutte da studiare.
Attualmente Adriana Albini dirige il Laboratorio di Biologia Vascolare ed Angiogenesi dell’IRCCS MultiMedica (Sesto S. Giovanni, MI), oltre a essere Direttrice Scientifica dell’omonima Fondazione. E, colpo di scena, se vi imbattete in un Segretissimo Mondadori dal titolo Codice genetico firmato da una tale Adrienne B. White, sappiate che ha trovato il tempo anche per scrivere libri e poesie, ed entrare nell’albo dei giornalisti, con riconoscimenti per la sua opera di divulgazione scientifica.
Tra un colpo di spada (qualche volta incredibilmente spuntata) e lo studio della potenzialità (chemioterapiche) della birra, tra l’insegnamento universitario di Patologia generale, dove trova il modo di citare Cenerentola, e la vita con la sua amatissima famiglia, Adriana Albini non dimentica mai di riflettere (e combattere) a favore di un maggiore riconoscimento del valore delle donne e del merito, come dice in un’intervista a cura di STEAMiamoci :
«È importante riflettere sul fatto che per noi donne è tutto spesso più difficile, la carriera meno scontata, e questo è vero non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Il mondo scientifico italiano sta cambiando troppo lentamente dal punto di vista dell’inclusività delle donne nelle ‘stanze dei bottoni’, dove secondo me starebbero molto più attente a schiacciare quelli giusti.»
L’accesso all’incontro con Adriana Albini su Zoom è regolato previa registrazione (fino a 500 posti disponibili, inclusi quelli previsti per gli studenti della Conferenza dei Collegi Universitari di Merito per cui l’iniziativa rientra nelle attività formative riconosciute) su questa pagina: https://colnuovo.unipv.it/Zoom.php entro il 24 marzo, ore 18.30. La conferma dell’ammissione, con il link, viene inviata via mail entro le ore 20.
Per seguire la diretta Facebook, visitate @collegionuovopavia.