Da più di tre secoli il suono di uno Stradivari è associato alla perfezione: per molti cultori nessun altro violino potrà mai pareggiare gli strumenti costruiti dal liutaio cremonese Antonio Stradivari (1644–1737) e dalla sua famiglia.  Ma quali sono i segreti che hanno reso tali strumenti così straordinari? A questa domanda risponde il prof. Maurizio Licchelli nel corso della lezione “I violini di Stradivari. Dai leggendari segreti alle indagini scientifiche” che terrà al Collegio Borromeo, in modalità a distanza, mercoledì 24 marzo 2021, alle ore 18.00 (info www.collegioborromeo.it).

“Un violino storico è un prezioso bene materiale e al contempo, grazie al suono che produce, un sublime bene intangibile. Gli strumenti di Antonio Stradivari sono ovunque riconosciuti come capolavori per le loro caratteristiche estetiche e per quelle acustiche – spiega il prof. Licchelli -. Nel corso degli ultimi anni il Laboratorio Arvedi di diagnostica non invasiva dell’Università di Pavia ha avuto la possibilità di esaminare numerosi strumenti del grande liutaio cremonese. Gli studi hanno consentito di verificarne lo stato di conservazione, a beneficio del Museo del Violino di Cremona e delle altre istituzioni con cui il Laboratorio ha collaborato. Inoltre un protocollo analitico messo a punto specificamente per i violini storici, che prevede solo l’uso di tecniche non invasive (ossia che escludono in contatto con gli strumenti esaminati) ha consentito di caratterizzare i diversi materiali presenti sul legno: vernici, pigmenti, trattamenti superficiali. I risultati hanno fornito preziose informazioni sulle tecniche esecutive utilizzate nella bottega di Stradivari”.

Nel corso della lezione, il prof. Licchelli illustrerà dunque  alcuni dei risultati più significativi ottenuti grazie a questi studi, nel tentativo di svelare attraverso un approccio scientifico i supposti “segreti” che hanno reso straordinari gli strumenti di Antonio Stradivari e che hanno contribuito a creare un’atmosfera quasi leggendaria attorno alla sua figura e ai suoi manufatti.

Maurizio Licchelli è Professore Ordinario di Chimica Generale e Inorganica al Dipartimento di Chimica, presidente del Centro di studi e ricerche per la conservazione del patrimonio culturale (Cisric) dell’Università di Pavia, responsabile scientifico e organizzativo del Laboratorio Arvedi di diagnostica non invasiva dell’Università di Pavia (in Cremona) e membro dello staff del Museo del Violino di Cremona. Gran parte della sua attività di ricerca ha riguardato la sintesi e lo studio di nuovi composti di coordinazione e di sistemi supramolecolari. Nell’ultimo decennio ha svolto attività di ricerca anche nel campo della conservazione dei Beni Culturali interessandosi in particolar modo  allo studio di nuovi materiali per protezione di materiali lapidei e lignei e allo sviluppo di protocolli analitici basati su tecniche micro- e noninvasive per la caratterizzazione di opere lignee, con particolare riferimento agli strumenti musicali antichi.

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