Dal 7 al 23 febbraio 2020, presso il Polo didattico di Odontoiatria (Viale Brambilla, 74), si terrà il corso di formazione alla docenza universitaria “Insegnare ad insegnare: dalle conoscenze alle competenze”.

Il progetto formativo è destinato ai docenti di prima nomina e ai docenti interessati ad approfondire e riflettere riguardo alle modalità didattiche utilizzate, in relazione alle diverse modalità di apprendimento e stili cognitivi, al fine di incidere sulle pratiche di insegnamento attraverso l’adozione metodi didattici innovativi e di qualità.

Il corso è rivolto, principalmente agli RTD‐B (63 unità, suddivisi: 44 in area scientifico/tecnologica, 19 in area umanistica), ma aperto a tutti coloro che ritengono didattica al centro dellazione accademica.

Il tema dell’innovazione didattica universitaria oggi rappresenta una sfida che alcuni atenei hanno accolto per rispondere ai nuovi bisogni/modalità di apprendimento che la società della conoscenza richiede. La rivoluzione digitale ha, infatti, modificato i processi di insegnamento e apprendimento (e-learning, cooperative learning, didattica laboratoriale) mettendo in discussione i modelli di insegnamento e apprendimento finora adottati.

La sfida dell’innovazione didattica comporta quindi ridefinire le modalità di trasmissione del sapere attraverso l’adozione di metodologie flessibili, dinamiche e integrate.

L’innovazione didattica non è solo ricorso all’uso delle tecnologie ma è didattica volta al coinvolgimento pieno degli studenti intesi non come fruitori passivi ma come protagonisti dei processi di costruzione della conoscenza; una didattica da intendere non come dimensione privata del singolo docente ma come pratica di insegnamento/apprendimento da migliorare e innovare nel confronto continuo tra colleghi e con gli studenti.

Nella maggior parte delle università, uno degli obiettivi è aumentare il numero degli iscritti ma questo può determinare una maggiore difficoltà all’impegno e discussione attiva nelle classi. In questo contesto la costruzione di piccoli gruppi (classi elettroniche) potrebbe migliorare la partecipazione attiva degli studenti. Inoltre, l’uso di video e altre risorse didattiche potrebbe aiutare gli studenti a superare i gap iniziali di alcuni corsi.

Sarà quindi fondamentale non solo istituire e formalizzare la formazione iniziale ma, per consolidarla e renderla efficace, sarà importante creare anche un gruppo di docenti che affiancheranno i colleghi attraverso un’azione continua di riflessione e monitoraggio: Faculty Learning Community(FLC). Non si finisce mai di diventare bravi docenti.

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