Giovedì 24 gennaio 2019, alle ore 18.00, presso l’Aula Magna del Collegio Cairoli di Pavia (Piazza Cairoli, 1), nell’ambito del ciclo “I giovedì del Collegio Cairoli”, si terrà l’incontro “La stampa 3D di medicinali: se ne potrà fare a meno?”.
Interviene il Prof. Andrea Gazzaniga, Ordinario di Tecnologia Farmaceutica presso il Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università degli Studi di Milano, Sezione di Tecnologia e Legislazione Farmaceutiche “M.E. Sangalli”.
La stampa 3D consente la fabbricazione di oggetti solidi di qualsiasi forma a partire da un modello digitale, tramite la deposizione di strati successivi di materiale. Questa tecnica è sfruttata in molti settori industriali grazie ai grandi vantaggi che garantisce in termini di versatilità, nonché riduzione dei tempi e costi di sviluppo e produzione. Nei settori biomedicale e farmaceutico, l’interesse per la stampa 3D sta crescendo di pari passo con le esigenze della medicina personalizzata che identifica l’adattamento di un trattamento medico alle caratteristiche individuali, alle esigenze e alle preferenze di un singolo paziente durante tutte le fasi di diagnosi, cura (trattamento vero e proprio) e follow-up. Scaffolds e protesi stampati hanno già largamente sostituito dispositivi medici prodotti con tecniche più tradizionali e, più recentemente, la stampa 3D è stata proposta, e in un caso già utilizzata, anche per la fabbricazione di medicinali. La possibilità offerta dalla stampa 3D di realizzare lotti di piccole dimensioni senza dover far fronte a nuovi investimenti per adattare impianti produttivi già esistenti, ben si adatta alla richiesta di disponibilità di prodotti farmaceutici pensati e allestiti per un singolo paziente o per piccoli gruppi di pazienti: medicinali diversi per tipo e quantità di attivo/i veicolato/i, forma di dosaggio, composizione formulativa e caratteristiche di rilascio, quindi modalità di assunzione e via di somministrazione. Questo metodo di fabbricazione potrebbe addirittura diventare on demand, se adattato per la farmacia (sul territorio od ospedaliera) e rivolto all’allestimento di medicinali galenici, di per sé già potenzialmente rispondenti ad esigenze di personalizzazione della terapia.
Superata la barriera culturale propria di un settore industriale come quello farmaceutico che si è sviluppato su un modello di produzione su larga scala, le vere limitazioni per l’espansione dell’applicazione della stampa 3D allo sviluppo di medicinali sono oggi principalmente di natura tecnologica e regolatoria, legate quindi alla normativa vigente nel settore. La tecnologia e le apparecchiature a disposizione derivano da applicazioni industriali molto lontane dalla realtà farmaceutica e i materiali, sostanze attive ma soprattutto eccipienti, raramente sono caratterizzati in modo adeguato per l’impiego con le stesse.
Per dettagli dell’evento: https://www.collegiocairoli.it/it/notizia/36/la-stampa-3d-di-medicinali-se-ne-potr-fare-a-meno