Sabato 29 dicembre 2018 i Musei Civici di Pavia e il Museo per la Storia dell’Università di Pavia propongono una visita congiunta alle proprie mostre temporanee che ruotano attorno a una tematica affine: “Tra il vento e la neve. Prigionieri italiani nella Grande Guerra” e “Il morbo di Violetta: Carlo Forlanini e la prima vittoria sulla tubercolosi”, ospitate rispettivamente al Castello Visconteo e al Palazzo Centrale dell’Università.

Il tour guidato, che prende il nome di “Storie e ricordi di Grandi Guerre”, accompagnerà i visitatori in un percorso trasversale e multidisciplinare, intrecciando arte e scienza, storia, emozioni ed esperienze private, alla riscoperta di aspetti poco noti, o addirittura inediti, relativi al ruolo della Croce Rossa nel sostegno ai prigionieri della Prima guerra mondiale e alla lunga ricerca per la cura della tubercolosi, che ottiene grandi risultati proprio al termine del primo confitto mondiale.

La visita inizierà alle ore 15:30 ai Musei Civici di Pavia e proseguirà alle ore 16.30 al Museo per la Storia dell’Università di Pavia.

Il percorso guidato è su prenotazione, max 30 persone:
prenotazionimc@comune.pv.it (entro il 20/12),
0382.399770 (entro il 29/12, esclusi 25-26/12)

Il costo è di 8 euro a partecipante (4 euro da pagarsi presso la biglietteria dei Musei Civici di Pavia, 4 euro presso quella del Museo per la Storia dell’Università di Pavia).

L’iniziativa comprende l’accesso alle due mostre temporanee e la relativa visita guidata.

Le sedi:

– Musei Civici di Pavia: Castello Visconteo, Viale XI Febbraio, 35
– Museo per la Storia dell’Università di Pavia: Palazzo Centrale dell’Università (Cortile dei caduti), Corso Strada Nuova, 65

Tra il vento e la neve. Prigionieri italiani nella Grande Guerra.

Il ritrovamento presso archivi privati di una ricca documentazione inedita relativa al lager per ufficiali italiani di Celle (in Germania, vicino ad Hannover), insieme alla presenza nell’archivio dei Musei Civici del manoscritto originale di Angelo Rognoni (Pavia, 1896-1957) intitolato Gefangenen (prigioniero), è stato lo spunto per approfondire la poco nota vicenda dei prigionieri italiani nei campi di concentramento in Germania e Austria-Ungheria, già attivi nel primo conflitto, e il ruolo della Croce Rossa Internazionale, che ha tenuto vivo il canale di comunicazione tra i soldati e le loro famiglie, oltre ad assicurare un supporto medico neutrale.

Lettere, diari, cartoline, disegni, fotografie, dipinti e molti altri oggetti sono in esposizione in questa mostra temporanea, presso il Castello Visconteo di Pavia fino al 27-01-2019, con l’obiettivo di evocare le storie individuali, le vicissitudini e le emozioni dei tanti prigionieri italiani della Grande Guerra.

Il morbo di Violetta. Carlo Forlanini e la prima vittoria sulla tubercolosi

Nel 2018 ricorre il centenario della morte di Carlo Forlanini (Milano 11 giugno 1847 – Nervi 26 maggio 1918), medico e professore dell’Università di Pavia che legò il suo nome alla lotta contro la tubercolosi polmonare, una malattia presente fin dall’antichità diventata un flagello sociale nell’Ottocento anche in conseguenza dei grandi cambiamenti dovuti alla rivoluzione industriale. Forlanini ideò il primo trattamento efficace contro la tubercolosi polmonare, il pneumotorace terapeutico. Fino alla scoperta della streptomicina, antibiotico battericida isolato nel 1943, il metodo di Forlanini fu l’unico trattamento in grado di alleviare la sofferenza dei pazienti afflitti dal ‘mal sottile’. Oggi il nome di Forlanini sopravvive soltanto in alcune vie e cliniche a lui intestate, ma pochi conoscono la straordinaria storia che si cela dietro il suo nome.

Non si contano i testi letterari, italiani e stranieri nei quali la tisi può essere considerata protagonista, dalle poesie dei crepuscolari alla Montagna incantata di Thomas Mann. Altrettanto si può dire di celebri dipinti realizzati da artisti quali Edvard Munch, nei quali la malattia è realisticamente rappresentata o incombente; senza dimenticare celebri protagoniste dell’opera lirica, quali Mimì della Bohème e Violetta della Traviata.

La mostra, che racconterà la lunga storia della tubercolosi intrecciando scienza ed emozioni, storia ed esperienze private, è un’occasione per ricordare che questa antica malattia non è ancora oggi stata sconfitta.

Locandina