Pubblicato sulla rivista Cell Host & Microbe (fascicolo dell’11 ottobre) – riconosciuta come la più importante rivista scientifica internazionale nel settore della biologia cellulare e molecolare dell’infezione da agenti microbici – uno studio sui meccanismi molecolari con cui il batterio Helicobacter pylori causa il cancro dello stomaco, a cui hanno significativamente contribuito anche studiosi dell’Università di Pavia.

Condotto da un team internazionale di ricercatori di 5 diversi centri di ricerca dislocati in 4 differenti Paesi europei (Germania, Austria, Italia e Portogallo), lo studio è stato coordinato dal Prof. Steffen Backert dell’Università di Erlangen-Norimberga (Germania). Fondamentale è stato il contributo dato dal gruppo di ricerca italiano rappresentato da fisiologi e anatomopatologi dell’Università di Pavia coordinati dai Prof. Vittorio Ricci ed Enrico Solcia, con il contributo essenziale di Vittorio Necchi del Centro Grandi Strumenti dell’Ateneo.

Relativamente al tema affrontato nella ricerca, un fondamentale problema biologico di base, necessario per completare il puzzle, rimaneva ancora insoluto: come può il batterio iniettare nella cellula l’oncoproteina CagA se il punto cellulare dove è possibile operare tale iniezione (cioè dove è localizzato il recettore cellulare che attiva la microsiringa) è apparentemente inaccessibile al batterio in quanto l’esistenza di raffinate giunzioni tra una cellula e l’altra dell’epitelio gastrico ne impediscono la penetrazione in profondità nell’epitelio che riveste la superficie interna dello stomaco?

Lo studio ora pubblicato ha elegantemente dimostrato che, nell’ambito della sua sofisticata strategia di infezione, Helicobacter pylori produce un altro fattore di virulenza, l’enzima HtrA, il quale ha la capacità di tagliare (come un bisturi biochimico) le giunzioni tra una cellula gastrica e l’altra così da permettere la penetrazione del batterio in profondità nell’epitelio gastrico, fino al punto richiesto per poter iniettare nella cellula gastrica l’oncoproteina CagA. In assenza di HtrA o dopo sua inibizione farmacologica, l’iniezione da CagA (e conseguente l’innesco della cancerogenesi) risulta impossibile.

Questo studio rappresenta quindi un fondamentale passo in avanti nella conoscenza dei meccanismi molecolari dell’azione patogenetica di uno dei più importanti batteri patogeni per l’Uomo. Dato anche il problema sempre più drammatico della crescente diffusione di ceppi batterici resistenti alla terapia antibiotica, la dimostrazione del ruolo chiave svolto dall’enzima HtrA, identifica quest’enzima come un nuovo bersaglio molecolare su cui poter agire con nuovi presidi farmacologici o di possibile impiego nell’allestimento di un vaccino realmente protettivo contro Helicobacter pylori.

La rivista ha ritenuto che l’importanza dell’articolo di studio fosse tale da doverlo segnalare all’attenzione ai propri lettori evidenziandolo, nella home page della rivista, come “free featured article”, scelto tra i numerosi articoli pubblicati nello stesso fascicolo, e da accompagnarlo con un articolo di presentazione/commento (Preview) commissionato appositamente dalla rivista a opinion leader riconosciuti internazionalmente come JM Noto e RM Peek (Vanderbilt University, Nashville, Tennessee, USA), considerati tra i massimi esperti della materia.

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Immagine tratta dal sito http://www.cell.com/cell-host-microbe/issue?pii=S1931-3128(16)X0011-X

*On the cover: The H7N9 avian influenza virus causes high-mortality disease in humans, but no effective therapeutics are available. Yu et al. (pp. 471–483) identify a cryptic epitope on H7N9 hemagglutinin that can be targeted by a human germline monoclonal antibody, m826. m826 fully protects mice against lethal challenge with H7N9 virus, and m826-like sequences are found in H7N9-infected patients, healthy adults, and newborn babies. The cover cartoon captures the concept of this cryptic H7N9 epitope, masked by the shadow of the bird, that can be recognized by a human germline monoclonal antibody.