Domenica 11 giugno 2017, durante l’annuale raduno dell’Associazione dei Foscoliani, gli ex studenti del Liceo Classico Ugo Foscolo di Pavia, sarà presentato il volume “Dante Zanetti e il dialetto” del foscoliano Davide Ferrari in dialogo con un altro foscoliano Massimo Bocchiola.

Dante Zanetti è stato per molti anni docente di Storia economica nella nostra Università, nonché storico rettore del Collegio Fraccaro e una presenza costante in più edizioni della giornata dei Foscoliani, alla quale la prof.ssa Renata Crotti ha avuto il piacere e l’onore di accompagnarlo per molti anni.

Il lettore che scorre le tante pagine scritte da Dante Zanetti piacevolmente si sorprende dei tanti temi trattati nell’ambito dei suoi studi e ne coglie la maestria del metodo applicato, a volte del tutto pionieristico.

Le ricerche dello storico Zanetti in moltissimi casi ebbero a oggetto la città di Pavia e la sua Università, scelti come temi centrali della sua indagine storica che ha portato a esiti del tutto originali e importanti. Senza di lui una buona fetta della nostra storia non sarebbe mai stata scritta.

In particolare non sarebbe mai uscito il bel volume “L’Ospedale San Matteo di Pavia. Fatti e vicende del passato” (Pavia 1994), da lui curato, che rappresenta un punto fermo sulle vicende del nostro ente ospedaliero dalle origini (1449) al secolo XIX, con saggi di diversi autori, tra i quali la prof.ssa Renata Crotti.

Dichiara la prof.ssa Crotti: “Fu proprio in quell’occasione che l’amicizia che da tempo mi legava a Dante subì una piacevole impennata grazie alla consuetudine quotidiana di incontro. Fu in quelle ore di confronto che colsi i migliori insegnamenti del prof. Zanetti. Tra questi la propensione a uno stile essenziale di scrittura che ho cercato di fare mio, apprezzandone l’efficacia. Ricordo molto bene i suoi suggerimenti: ‘Se di una parola puoi fare a meno, toglila perché vuol dire che non serve’ (quanti fiumi di parole inutile si eviterebbero anche oggi!). Non sono certa di essere riuscita a tradurre in pratica quei preziosi consigli, sono invece certa di essermi sempre impegnata a farlo, cercando di applicare quel rigore stilistico che Dante aveva innato.

Di lui non possiamo non ricordare il suo essere stato per lunghi anni vivace protagonista della vita universitaria, anche nella sua veste di rettore del Collegio Fraccaro (1963-1997).

Di lui soprattutto non possiamo dimenticare un’altra vocazione: quella di fine cultore del diletto pavese impegnato a tenere viva una tradizione che si va sempre più affievolendo.

Vivo è il ricordo della sua presenza tra i Foscoliani durante la tradizionale giornata di mezza estate che ci vede riuniti nel nostro Liceo per premiare giovani liceali promettenti e per ascoltare la ‘lezione’ di uno dei tanti foscoliani che ‘ce l’hanno fatta’ ad affermarsi in uno dei campi del sapere o delle professioni.

E noi oggi vogliamo ricordare del foscoliano Dante Zanetti la raffinata ironia, la generosità, la saggezza, la malinconica allegria, espressa attraverso un sorriso timido e sornione che è rimasto nelle menti e nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.”