Venerdì 31 marzo 2017, alle ore 17.30, presso l’Aula Volta dell’Università di Pavia (Corso Strada Nuova, 65), si terrà la presentazione del documentario “Il Giudice di Canicattì. Rosario Livatino, il coraggio e la tenacia” di Davide Lorenzano con la voce narrante di Giulio Scarpati.

Introduce:

Maurizio E. Maccarini, Rettore del Collegio Lorenzo Valla

Intervengono:

Giuseppe Livatino
Sacerdote, Postulatore della causa di beatificazione

Luigi Riganti
Magistrato, Tribunale di Pavia, Prima Sezione Penale

Modera:

Toni Mira
Giornalista, Avvenire

Locandina incontro

Ingresso libero fino a esaurimento posti.

Il documentario, un progetto indipendente e senza scopo di lucro, è il tributo di un giovane canicattinese – trasferitosi a Pavia per gli studi e la pratica della professione giornalistica – al magistrato assassinato dalla stidda il 21 settembre 1990 lungo la SS640, ma anche al giudice Antonino Saetta, ucciso in un agguato insieme al figlio Stefano sulla medesima strada il 25 settembre 1988.

A 26 anni di distanza dal barbaro assassinio per mano mafiosa del giudice Rosario Angelo Livatino, sono stati realizzati nel tempo film e documentari in grado di ricostruire la vita del giovane magistrato, illustrandone la fervente fede religiosa e gli episodi di sangue che hanno caratterizzato il suo periodo storico. L’obiettivo de “Il Giudice di Canicattì” – risultato di una lunga e attenta ricerca che ha restituito contenuti inediti – è quello di ricostruirne la “personalità”, quindi divulgare l’esempio della sua opera soprattutto alle nuove generazioni, attraverso il racconto degli intervistati di aneddoti di vita. Fra questi anche Pietro Grasso (Presidente del Senato), Salvatore Cardinale (Presidente Corte d’Appello di Caltanissetta), Michele Emiliano (Presidente della Regione Puglia), Stefano Dambruoso (Questore della Camera dei Deputati), don Luigi Ciotti (Presidente Associazione Libera contro le mafie), Ida Abate (insegnante e biografa di Rosario Livatino).

Emiliano, che di Livatino fu collega al Palazzo di Giustizia di Agrigento, testimonia un passaggio che lo vede coinvolto in un aneddoto con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nei locali del Comune di Canicattì, poche ore prima che venisse celebrato il rito funebre di Livatino. Un episodio mai illustrato in precedenza e che durante la visione della produzione audiovisiva riemerge grazie anche ai documenti fotografici del fotografo Tony Gentile.

Il progetto, nato direttamente dal territorio e senza alcuna pretesa – già presentato in Prima visione il 23 settembre 2016 presso il Teatro Sociale di Canicattì alla presenza del Questore della Camera dei Deputati Stefano Dambruoso –, è cresciuto anche sotto il profilo artistico con la partecipazione di Giulio Scarpati come voce narrante, le composizioni musicali del pianista e compositore internazionale Bruno Bavota, il “ritratto” della sand artist Silvia Emme o i frames di una rappresentazione teatrale dedicata con i pupi siciliani di Angelo Sicilia.

Locandina Il Giudice di Canicattì – di Davide Lorenzano (2016)

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