Martedì 15 marzo 2016 alle ore 21.00 presso il Collegio Nuovo – Fondazione Sandra e Enea Mattei (Via Abbiategrasso, 404 – Pavia) si terrà l’evento “Il ricordo nel cuore degli occhi”.
Incontro con
PIERDANTE PICCIONI
Direttore USC Pronto Soccorso – Ospedale di Codogno
Autore, con Pierangelo Sapegno, di
Meno dodici. Perdere la memoria e riconquistarla: la mia lotta per ricostruire gli anni e la vita che ho dimenticato (Mondadori, 2016)
Condotto da:
IVO CASAGRANDA
Direttore Dipartimento di Emergenza e Accettazione – A. O. “Santi Antonio e Biagio e C. Arrigo” Alessandria
«Quello che non capiva nessuno è che io non avevo solo perso un pezzo della mia vita, ma mi ero risvegliato proprio il 25 ottobre 2001. Non era solo una questione di memoria. Ero indietro di dodici anni, e dovevo fare uno sforzo enorme dentro di me per convincermi che questo tempo dovevo saltarlo.» (Pierdante Piccioni in: Meno dodici. Perdere la memoria e riconquistarla: la mia lotta per ricostruire gli anni e la vita che ho dimenticato, Mondadori, 2016)
Si è perso una rivoluzione, tra il 2001 e il 2013, Pierdante Piccioni. Lo scrive nel suo libro appena uscito con il giornalista de “La Stampa” Pierangelo Sapegno, raccontando il difficile percorso in seguito a un incidente stradale che gli ha procurato un’amnesia selettiva. L’avvento dell’Euro, un papa scomparso, uno dimissionario e uno nuovo, ruoli politici diversi per figure come Berlusconi e Monti, telefonini e fax incalzati da smartphone e IPad. Una carriera professionale da medico, che l’ha portato a diventare primario, consulente del Ministero della Salute, membro del direttivo dell’Academy of Emergency Medicine and Care. Soprattutto si è perso anche la rivoluzione rappresentata dalla cerchia famigliare: la progressiva malattia e perdita della madre – dedicataria del libro – la trasformazione dei figli da bimbi in giovani adulti, diventati a lui estranei e riconquistati con la determinazione di un amore paterno riappreso. In questo quadro sembra potersi affidare solo alla moglie che, pur provata anche personalmente, è «l’unica persona con cui poteva non sentirsi straniero», e con lei scopre un’altra preziosa guida a cui appoggiarsi: gli occhi, lo sguardo di chi lo circonda, che riesce a ri-conoscere, sia per chi è cambiato per il tempo passato, sia per le persone che crede di non aver mai conosciuto, sia per quelle nuove, tanto che la fiducia sembra nascere solo dagli occhi di chi incontra.
La storia della rinascita, del “ritorno al futuro”, verrà raccontata da Pierdante Piccioni in un incontro condotto da Ivo Casagranda, collega e amico, tra quelli che l’hanno aspettato per continuare la strada insieme. La strada di una nuova rivoluzione: «“Io non voglio tornare quello di prima”. Mi guardò perplesso. “Io voglio tornare molto meglio di quello di prima”, dissi».