1.686.875 euro a una ricerca curata dalla professoressa Mariangela Bonizzoni dell’Università di Pavia. Il finanziamento è un Consolidator Grant dello European Research Council (ERC), un premio pensato per sostenere ricercatori d’eccellenza che stanno sviluppando un proprio gruppo e programma di ricerca.
Il progetto finanziato riguarda la coevoluzione tra la zanzara tigre, Aedes Albopictus, e i virus di cui è vettore, con particolare attenzione alla febbre di Dengue. La zanzara tigre è una specie altamente invasiva che è arrivata in Europa nella seconda metà del secolo scorso dall’Asia. È vettore di molti virus, tra cui Dengue, Usutu e anche il virus Zika. Alcuni di questi virus stanno emergendo anche in Europa e in particolare è molto alto l’allarme per Zika. Nei giorni scorsi l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l’allarme annunciando che il virus potrebbe diffondersi anche nelle nostre aree proprio attraverso la zanzara tigre. La trasmissione all’uomo avviene con la puntura di un insetto infetto.
Ad oggi non esistono vaccini o farmaci contro i virus trasmessi dalla zanzara tigre, per cui l’unica arma disponibile per difenderci da queste malattie è la prevenzione, in particolare evitare che le zanzare ci pungano oppure, in caso di puntura, fare in modo che non siano in grado di trasmettere i virus.
Il progetto, che vede una collaborazione tra l’Università di Pavia e l’Institute Pasteur di Parigi, ha come obiettivo capire quali sono i meccanismi biologici che fanno sì che la zanzara sia in grado di veicolare virus all’uomo e dunque creare nuove strategie di controllo.
La ricerca è nata all’Università della California, Irvine, dove Mariangela Bonizzoni ha lavorato per 10 anni sotto la guida del professor Anthony A. James, il massimo esperto mondiale di zanzare transgeniche. Dal 2 marzo del 2015 la scienziata è tornata in Italia, a Pavia, come professore associato di zoologia.
«Questa mia vincita – dice Mariangela Bonizzoni – rappresenta un successo dell’Università di Pavia, che con il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie mi hanno offerto le strutture adatte per svolgere il progetto e accogliermi in un ambiente dove c’è una lunga tradizione di eccellente ricerca sugli insetti, che spero venga continuamente sostenuta».