Grazie al progetto “Dipartimenti di Eccellenza 2018-2022” (Ministero dell’Università e della Ricerca), sessanta studenti dell’Università di Pavia il 25 aprile si ritroveranno ad Atene e parteciperanno a lezioni itineranti, tra storia, memoria e archeologia. Con in mano la Periegesi di Pausania, gli studenti di scienze dell’antichità, di filosofia e di lettere moderne percorreranno le vie di Atene, le strade dell’Attica; passeranno l’istmo di Corinto e respireranno l’atmosfera sacra di Delfi.

L’Università di Pavia crede da sempre che lo studio dell’archeologia e della storia di un’area, di una cultura, di una civiltà si affronta in aula, dapprima, in biblioteca, poi, ma, anche e soprattutto, in loco, perché la storia e la cultura materiale non possono essere isolate dal contesto geografico e antropico in cui sono nate e si sono sviluppate.

La visita dei siti e l’analisi dei reperti conservati nei Musei permettono una esperienza necessaria a una piena comprensione di quanto studiato sui manuali, letto negli articoli, visto nelle slide.

Convinti che il viaggio e l’esperienza diretta siano sostanziali per comprendere appieno culture distanti, quest’anno, dopo la forzosa interruzione dovuta a Covid-19, il Dipartimento di Studi Umanistici ha ripreso i viaggi di istruzione e di formazione, scegliendo, come prima meta internazionale, ovviamente, la Grecia, che ha dato all’Europa la sua identità linguistica, artistica, architettonica e politica.

Il programma vuole mostrare agli studenti la città di Atene, nei suoi monumenti che attraversano tre millenni e mostrano diverse culture che si affiancano, si cancellano, si sovrappongono: vedremo l’Atene micenea, poi greca, poi romana, bizantina.

Ampio spazio sarà però lasciato all’Atene contemporanea, una delle città più affascinanti e avvolgenti del Mediterraneo, a metà strada tra Oriente e Occidente, che offre una combinazione unica di siti archeologici e storici di primissima importanza, che vide storici e archeologi philellenes lottare, da lontano, come il pavese Canna, o Foscolo, o in prima persona, come Byron, Santorre di Santarosa, per la elefhteria greca, fino al raggiungimento di una formale indipendenza politica dall’impero ottomano.

Per questo, visiteremo la Scuola Archeologica Italiana di Atene, fortemente voluta dalla politica del neonato Regno d’Italia per poter dimostrare alle altre potenze europee che anche l’Italia aveva un ruolo nel Mediterraneo, politico e culturale perché, almeno a quei tempi, le due cose andavano insieme.

E, dopo Atene, andremo a Delfi, oracolo par excellence del mondo greco, fonte inesauribile di riflessione filosofica e politica, e di millenaria ispirazione in senso artistico e letterario. La Pizia di Dürrenmatt diventa l’indimenticabile Pannychis IX, “un’imbrogliona che improvvisava gli oracoli a casaccio, secondo l’umore del momento”.

Imprescindibile la discesa in Argolide, a visitare le rovine di Micene, sulle orme di Schliemann, e di Epidauro e di Corinto, dove Lucio Mummio dichiarò, primo di una lunghissima serie di conquistatori, la libertà dei Greci, nel 146 a.C., per concludere a Eleusi, a cercare traccia delle dee e dei loro riti che promettevano la salvezza eterna, dopo la morte, e che regolavano l’inesorabile ciclo delle stagioni.

Programma viaggio di istruzione:

25 aprile: arrivo in aeroporto ad Atene – trasferimento in albergo. In serata: lezione di introduzione al viaggio

26 aprile: Agorà greca e Museo dell’agorà –  Acropoli e teatro di Dioniso, Museo dell’Acropoli

27 aprile: Atene romana: agorà romana, Torre dei Venti, Biblioteca di Adriano – Olympieion  – Scuola Archeologica Italiana di Atene

28 aprile: Museo Nazionale – Ceramico

29 aprile: Delfi (Marmarià, Museo e sito) – Al ritorno verso Atene: Pireo by night

30 aprile: Eleusi santuario; Argolide: Museo di Nafplio;  Epidauro, Micene – Al rientro ad Atene: passaggio all’Istmo

1 maggio: Filopappo – Pnice – trasferimento all’aeroporto e imbarco per l’Italia

[Foto di Dias12 da Pixabay]

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