Bioacustica ed ecoacustica stanno diventando un tema di grande interesse non solo per gli aspetti scientifici, ma anche per il monitoraggio a lungo termine e per la gestione degli ambienti naturali attraverso l’analisi del paesaggio sonoro e dell’ambiente acustico anche ultrasonico.

Con l’analisi a lungo termine è possibile evidenziare alterazioni indotte dal cambiamento climatico e controllare l’efficacia degli interventi di ripristino ambientale e di rinaturalizzazione.

Con questi obiettivi, su invito del Reparto Carabinieri Biodiversità di Pratovecchio e del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, nei giorni 22 e 23 ottobre 2020 il Prof. Pavan ha tenuto lezioni di bioacustica ed ecoacustica per i volontari del progetto LIFE ESC360 nelle Riserve di Camaldoli, della Lama e di Sasso Fratino gestite dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Pratovecchio.

A Sasso Fratino i volontari hanno potuto sperimentare (nell’ambito di un networking con il LIFE Mycorestore) i suoni della biodiversità e i benefici effetti del silenzio antropico. Queste ricerche sono anche in corso nella Riserva Naturale dell’Isola di Montecristo grazie alla collaborazione del Reparto Carabinieri Biodiversità di Follonica.

All’Università di Pavia questi temi sono affrontati nel corso di Ecologia Applicata, ma è con il Corso complementare di Bioacustica (LM 6cfu) che si affrontano tutti gli aspetti tecnici, scientifici e applicativi sia in mare che in ambienti terrestri. Presso il CIBRA – Centro Interdisciplinare di Bioacustica e Ricerche Ambientali del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente – sono disponibili tesi triennali e magistrali sul tema dell’ecoacustica terrestre. Sono disponibili anche tesi per ingegneri e fisici interessati agli aspetti di digital signal processing e intelligenza artificiale applicate all’analisi e al riconoscimento dei segnali bioacustici.

Condividi su: