Dal 14 ottobre all’8 novembre 2019 (inaugurazione 14/10, ore 12.30, presso il Cortile delle Magnolie dell’Università degli Studi di Pavia) si terrà la mostra fotografica dal titolo “15 anni di Mafie: un impegno dal basso per sensibilizzare i cittadini a conoscere e contrastare il fenomeno mafioso” dedicata al quindicesimo anniversario della rassegna “Mafie: legalità e istituzioni”.

Era il lontano ottobre 2005 quando si teneva, all’Università degli Studi di Pavia, la prima edizione del ciclo di dibattiti e conferenze che aveva e ha per titolo “Mafie: legalità e istituzioni” e che ormai da 15 anni scandisce l’autunno di molti studenti e di molti cittadini pavesi. L’idea di parlare, discutere e approfondire il tema della mafia fu di un gruppo di ragazzi e ragazze che facevano parte del sindacato studentesco Coordinamento per il diritto allo studio, attivo a Pavia dai primi anni ’80.

In quegli anni parlare di mafia accostandola alla parola “nord” era quasi rivoluzionario perché l’idea che la mafia fosse lontana e relegata nelle regioni del sud era opinione largamente condivisa. Giovani studenti decisero di rompere un muro di omertà e di silenzi e per fare ciò chiesero aiuto a un illustre professore dell’Università: Vittorio Grevi.

La figura del processualpenalista era un punto di riferimento per molti studenti non solo per la sua impareggiabile attività di docenza, ma anche per l’impegno civile da lui profuso in molti modi, tra i quali la prestigiosa collaborazione con il “Corriere della Sera”.

Rivolgersi a lui ha significato cercare di partire da una base solida, sia dal punto di vista giuridico sia da quello etico. Il Professore, infatti, aveva fatto parte della commissione per la scrittura del nuovo Codice di Procedura Penale ed era stato scientificamente e umanamente vicino a Giovanni Falcone durante il cammino che avrebbe portato all’istituzione della Procura Nazionale Antimafia. Inoltre, Grevi organizzava presso il Collegio Ghislieri numerosi seminari di approfondimento invitando prestigiosi esperti e operatori del diritto da tutta Italia.

Grevi accolse con piacere il nostro invito a sostenere – come amava sottolineare – un’iniziativa che nasceva dagli studenti. Aiutò a formulare il titolo iniziale e a contattare innumerevoli relatori, rendendosi disponibile a coordinare numerose serate.

Il 2010 è un anno cruciale: con l’Operazione Crimine – Infinito la presenza mafiosa al nord (già accertata da inchieste precedenti) comincia a fare notizia e viene dimostrata la connessione tra famiglie ‘ndranghetiste lombarde e calabresi. Pavia si sorprende quando Carlo Chiriaco, direttore sanitario dell’ASL locale, e l’avvocato Pino Neri vengono arrestati. Viene inoltre a mancare, precocemente, il professore Vittorio Grevi, punto di riferimento degli studenti universitari, della comunità accademica e della cittadinanza.

Sono 15 anni da quando, semplici studenti universitari sono riusciti a coinvolgere e tenere viva l’attenzione su un tema che riguarda la vita democratica del nostro intero Paese, con l’aiuto prezioso di coloro i quali sono stati studenti prima di loro e grazie all’immenso sostegno morale, materiale e rigore scientifico dei professori che negli anni li hanno guidati.

Dal 2011, ogni anno, l’Osservatorio Antimafie Pavia dedica la rassegna al Professor Grevi, che puntualmente viene ricordato e ringraziato per i preziosi insegnamenti che è riuscito a tramandare a giovani studenti.

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