Giovanni Cappa, Flavia Resta, Bruno Barcella e Valentina Angeli sono i quattro medici specializzandi in medicina d’emergenza-urgenza dell’Università di Pavia che sono appena rientrati da una breve missione a Kiev in Ucraina.
Un obiettivo ben preciso: insegnare in tre giorni le basi della medicina tattica ad un’unità delle forze speciali dell’esercito ucraino: dalla gestione delle emorragie massive sul campo di battaglia con i tourniquet alla decompressione del pneumotorace conseguente trauma toracico penetrante fino alla gestione di ustioni, accessi vascolari, trasfusioni e ipotermia.
“Molti di noi specializzandi di medicina d’emergenza-urgenza sono istruttori della didattica “Stop the Bleed” per la gestione delle emorragie. Da alcuni mesi ci prepariamo specificatamente per questa missione in Ucraina. È stata inoltre fondamentale la collaborazione con 3D4Med, laboratorio clinico di stampa 3D nato dalla collaborazione tra la Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo e il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Pavia. Il laboratorio si occupa di produrre modelli anatomici patient-specific per pianificazione e simulazione di procedure chirurgiche e interventistiche. Negli ultimi mesi abbiamo progettato insieme dei simulatori di emorragia massiva su cui mettere in pratica lo zaffaggio di una ferita con emorragia arteriosa. I prototipi hanno viaggiato con noi fino a Kiev e sono stati utilizzati dai militari nelle simulazioni durante il corso con ottimi risultati” afferma Giovanni Cappa.
Il team di medici pavesi si è unito ad altri due istruttori della World Extreme Medicine (WEM): Jacob Levene, paramedico inglese, e Maarten Zijp, anestesista olandese, coordinati da remoto da Luca Alfatti, paramedico avanzato di Manchester e Mark Hannaford, fondatore e CEO di WEM.
La trasferta dei quattro medici italiani è stata supportata dal Distretto Rotary 2050 che, dall’inizio del conflitto, ha provveduto alla donazione di ambulanze e all’organizzazione di diversi convogli di provviste mediche..
“Siamo partiti il 17 febbraio con due macchine da Pavia cariche di materiale per le simulazioni e le prove pratiche del corso di medicina tattica tra cui i simulatori realizzati dal laboratorio 3D4Med – continua Giovanni Cappa – Dopo esserci incontrati con gli altri due istruttori abbiamo varcato il confine tra Polonia e Ucraina e abbiamo cominciato a viaggiare verso Kiev, dove abbiamo tenuto il corso. Abbiamo trascorso tre giorni intensi coi militari, ogni tanto interrotti dall’allarme anti missile, per cui ci spostavamo temporaneamente nel bunker più vicino e continuavamo il corso lì in attesa del cessato allarme. Abbiamo condiviso pasti, chiacchiere e anche qualche risata con questi ragazzi, molti dei quali nostri coetanei, che presto partiranno per il fronte lasciando a casa bimbi piccoli, mogli, genitori: è impossibile non empatizzare con la loro situazione. Stringe il cuore. Abbiamo capito che insegnare manovre salva vita a questi uomini è il modo più efficace per salvare quante più vite possibili sul fronte di guerra e giustifica i rischi che abbiamo accettato partendo per questa missione. Terminato il corso ci siamo rimessi in viaggio verso l’Europa mirando ad attraversare il confine appena prima del 24 febbraio, anniversario di questa terribile guerra.”