Nel marzo 2020 con l’inizio della pandemia e della conseguente emergenza sanitaria venne avviato – su preciso input del Magnifico Rettore dell’Università di Pavia – il progetto Dove c’è bisogno, che io porti un aiuto. Con diverse azioni, il progetto ha cercato di aiutare le fasce più deboli della popolazione attraverso la disponibilità e l’entusiasmo degli studenti universitari in generale e delle Alunne e degli Alunni dei Collegi in particolare.

A un anno di distanza dal suo avvio, il progetto Dove c’è bisogno che io porti un aiuto continua e consolida il suo percorso. Grazie all’istituzione del “comitato di coordinamento” costituito per ora da alunne e alunni di ben nove collegi universitari di Pavia (Borromeo, Cairoli, Castiglioni, Ghislieri, Maino, Nuovo, S. Caterina, Senatore, Volta), si è rafforzato il rapporto di collaborazione, amicizia e coinvolgimento dei collegiali, con il preciso intento di proporre e realizzare nuove azioni.

Le azioni al momento attive sono due: la partecipazione alle raccolte alimentari organizzate a livello cittadino e la collaborazione con il personale medico e infermieristico del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta (CISOM) e con la comunità “In&Out” della Casa del Giovane, per l’apertura al giovedì mattina di un ambulatorio medico per curare e seguire i senza fissa dimora presso la stessa Casa del Giovane. Alla prima iniziativa hanno partecipato oltre 40 giovani universitari (soprattutto studentesse), mentre per le attività dell’ambulatorio si sono dichiarati disponibili 7 studenti del VI anno di Medicina che a turno daranno, nei prossimi mesi, il loro contributo.

Altre azioni del progetto sono in fase di completamento e saranno presentate nelle prossime settimane. Saranno azioni rivolte alle tante persone deboli della nostra città e saranno realizzate collaborando con consolidate realtà operanti in ambito caritativo (Caritas diocesana, Comunità di S. Egidio, don Dario e la Casa del Giovane) in modo da offrire a quanti sono in situazione di bisogno un sostegno concreto, che nasce dalla bontà e dalla disponibilità dei nostri giovani.

In questa rinnovata fase di entusiasmo, le Alunne dei Collegi S. Caterina e Castiglioni-Brugnatelli hanno proposto una nuova azione rivolta oltre i confini pavesi: Un ponte oltre l’indifferenza (sguardi rivolti alle persone sulla Balkan Route). Si tratta di un’azione che si concretizza in una raccolta di fondi destinati a portare un aiuto a tutti i migranti attualmente in Bosnia, ultimi tra gli ultimi, che sopravvivono in una situazione la cui gravità ed emergenza è ben nota a tutti.

Grazie alla disponibilità dell’Università, la raccolta avverrà sulla piattaforma UNIVERSITIAMO, consentendo così facilità di azione e capillare diffusione dell’iniziativa.

L’azione Un ponte oltre l’indifferenza (sguardi rivolti alle persone sulla Balkan Route) verrà svolta in stretta collaborazione con la Caritas Italiana in Bosnia-Erzegovina, per il tramite del loro responsabile Daniele Bombardi – persona che da anni si spende per aiutare i migranti in quelle aree – e che ha stretti contatti con la Caritas pavese e in particolare con don Dario Crotti.

La raccolta di fondi sarà quindi destinata ad aiutare il più possibile chi sta soffrendo in quelle terre non troppo lontane da noi. L’iniziativa viene avviata con un primo obiettivo di raccolta di 5.000 euro, ma naturalmente quanto maggiori saranno le offerte raccolte, tanto maggiore sarà la solidarietà donata.

Ecco in concreto quello che si potrà fare con una donazione anche piccola sulla piattaforma di crowdfunding dell’Università di Pavia Universitiamo https://universitiamo.eu, per dare una risposta alle urgenti necessità dei migranti sulla Balkan Route:

  • 10 Euro –> Quota per acquisto farmaci
  • 20 Euro –> Quota per acquisto kit invernale (giacca a vento, guanti e sciarpa)
  • 30 Euro –> Quota per acquisto materiale ricreativo e didattico
  • 100 Euro –> Quota per allestimento docce e bagni nelle strutture di accoglienza
  • 100 Euro –> Pasti caldi per un mese per un nucleo familiare
  • 300 Euro –> Spese di accoglienza (vitto e alloggio) di 1 persona vulnerabile per 1 mese

L’iniziativa, pur nascendo dalle alunne e dagli alunni dei Collegi universitari di Pavia, è rivolta a tutti gli studenti universitari, e si spera possa allargarsi anche alle Associazioni ex-Alunni dei Collegi (hanno già mostrato il loro interesse le associazioni del Cardano, del Castiglioni-Brugnatelli e del Fraccaro) e dell’Ateneo, oltre che a tutto il personale dell’Università, cercando di raggiungere il maggior coinvolgimento possibile in un’ottica di una Comunità Accademica sempre più integrata, partecipe e solidale.

Con questa azione si porterà quindi vicinanza e concreto sostegno alle tante persone in drammatica difficoltà, ma si darà stimolo anche alla crescita di valori positivi nei giovani, al rafforzamento del senso di appartenenza alla Comunità Accademica e al consolidamento dell’immagine di Pavia – Città Campus e Collegiale.

Un’azione che vuole essere un segno di speranza per il futuro, una speranza che nasce e cresce dal cuore dei nostri giovani.