Nel 1818 Pietro Vittorio Aldini partecipa al bando di concorso per la prima cattedra di Archeologia istituita presso l’Università di Pavia, vinto l’incarico l’anno seguente prende servizio e fonda il Museo di Archeologia ora aperto al pubblico. Il Museo espone diverse classi di materiali, rappresentativi di varie civiltà e di varie epoche, dalla preistoria al Seicento, in ossequio al principio didattico-scientifico stabilito fin dalle origini dal suo fondatore.

Tra i reperti si annovera un piccolo nucleo di sculture di età romana, tra cui spicca la bellissima testa marmorea dell’Afrodite Sosandra, copia romana forse del II sec. d.C. del celebre capolavoro bronzeo perduto dello scultore greco Calamide (V sec. a.C.). Un piccolo nucleo di antichità egizie, che comprende due mummie, un complesso abbastanza cospicuo di utensili e vasellame in bronzo, una significativa collezione di ceramica figurata: una serie di bronzetti e suppellettili bronzee, frammenti architettonici ed epigrafi, anche di provenienza locale. Completa la raccolta una Gipsoteca, con una trentina tra calchi e riproduzioni di dimensioni ridotte di importanti opere scultoree dell’arte greca.

Se desiderate conoscere la storia del Museo e del suo fondatore e maggiori informazioni sui reperti esposti al pubblico, il Museo vi aspetta sabato 24 febbraio 2018. Il Museo sarà aperto dalle 15.30 alle 18.30, con possibilità di visite guidate.

L’ingresso è a pagamento (gratis under 18, studenti fino a 26 anni, over 65). Non è necessario prenotare, info museo.archeologia@unipv.it

Indirizzo: Palazzo centrale dell’Università, Corso Strada Nuova 65, Pavia, ingresso nel passaggio tra il Cortile delle Magnolie e il Cortile Sforzesco.