Giovedì 10 novembre 2016, alle ore 21.00, presso il Collegio Nuovo – Fondazione Sandra e Enea Mattei (Via Abbiategrasso, 404), si terrà l’incontro con Daria de Pretis, giudice della Corte Costituzionale, dal titolo “Per i 60 anni di attività della corte costituzionale: una lettura al femminile”.
«È un peccato che il ruolo della Corte non venga percepito nella sua importanza. La Corte è un organo che protegge i diritti garantiti in Costituzione e vigila perché la maggioranza non operi arbitrariamente. È un limite al potere della stessa maggioranza». Daria de Pretis, intervistata da “Trentino Mese”, 15 dicembre 2015)
Prima Rettrice nella storia dell’Università di Trento, quando entra nell’ufficio del suo predecessore Davide Bassi (e prima ancora, tra gli altri, Norberto Bobbio e Paolo Prodi), Daria de Pretis trova appesi due ritratti. Uno è la foto di Bruno Kessler, che quella Università l’aveva pensata agli inizi degli anni Sessanta fondando, da Presidente della Provincia autonoma di Trento, l’Istituto trentino di cultura. L’altra è l’immagine del Presidente Giorgio Napolitano, che poco più di un anno dopo l’avrebbe chiamata al telefono mentre lei discuteva con un’Assessora di finanziamenti all’Università. Una telefonata che amplia lo scenario della sua vita, da Trento a Roma. Daria de Pretis viene nominata, il 18 ottobre 2014, giudice della Corte Costituzionale, insieme a Nicolò Zanon, subentrando a Sabino Cassese e Giuseppe Tesauro.
Al Collegio Nuovo, che in passato ha ospitato incontri aperti al pubblico con lo stesso Sabino Cassese e la prima donna giudice costituzionale, Fernanda Contri, Daria de Pretis verrà per parlare della Corte costituzionale, a 60 anni dalla sua prima sentenza, con particolare riguardo ai temi di genere e alla sua esperienza. Con lei, Silvia Illari, docente di Istituzioni di Diritto Pubblico, membro del Centro Studi di Genere nonché Presidente del Corso di laurea interdipartimentale CIM dell’Università di Pavia.
Con il suo desiderio di studiare qualcosa di concreto professionalmente, al momento di scegliere l’Università, Daria de Pretis decide di andare a studiare Giurisprudenza nell’Ateneo più antico d’Europa, Bologna, sotto la guida del futuro Rettore Fabio Roversi Monaco, di cui sarà assistente dopo la laurea in diritto amministrativo (con la tesi si aggiudica il premio della Fondazione Borsi). A Trento de Pretis ritorna come ricercatrice nella neoistituita Facoltà di Giurisprudenza; vent’anni dopo la laurea è ordinario di Diritto amministrativo. Ha fondato uno studio legale, tuttora attivo, lasciato nel momento in cui è stata eletta Rettrice dell’Ateneo: come tale, nella CRUI è stata delegata a seguire la semplificazione del sistema universitario. Discendente di una famiglia del Principato Vescovile di Trento (un suo antenato, Sisinio von Pretis, è stato a lungo Ministro delle Finanze dell’Imperatore Francesco Giuseppe), Daria de Pretis è molto legata anche alla cultura tedesca: oltre a essere Senatore onorario della Libera Università di Bolzano, è stata nominata Ehrensenatorin della Leopold-Franzens-Universität di Innsbruck. Sempre con lo sguardo rivolto all’Europa, il cui diritto è tra i suoi maggiori interessi di ricerca.
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