Venerdì 4 novembre 2016, alle ore 17.00, presso il Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria (Corso Strada Nuova, 65), avrà luogo lo spettacolo teatrale “Ferdinando”. Testo di Annibale Rucello, messo in scena dal gruppo Netsuke.

ANNIBALE RUCCELLO
Nato a Castellammare di Stabia e morto in un tragico incidente automobilistico trent’anni fa, Annibale Ruccello ha infuso nel suo teatro lo sguardo attento, curioso ma profondamente rispettoso dell’antropologo. L’amore per le tradizioni e la cultura partenopea e l’interesse per la ricchezza della lingua vernacolare sono i tratti che contraddistinguono tutte le sue opere. I suoi personaggi – e in modo particolare le donne, vere protagoniste della sua poetica – sono emarginati del brulicante sottosuolo napoletano, figure che il “progresso” ha traghettato dalla cultura contadina di origine, povera ma autentica, verso una dimensione di finto benessere dai codici indecifrabili. La loro posizione emarginata traspare fortemente dalla lingua materica, sanguigna che resiste e allo stesso tempo cede ai linguaggi di consumo dei mass-media.

FERDINANDO
Messo in scena nel 1986, Ferdinando è unanimemente considerato il capolavoro dell’autore, scomparso nello stesso anno. Siamo nel 1870, la fine dell’aristocratico Regno delle Due Sicilie, e l’avvento della nuova e così borghese Italia dei Savoia viene vissuto con disgusto dalla baronessa Clotilde, chiusasi in un esilio forzato nel suo letto e nel dialetto partenopeo. Da lì tiranneggia la cugina Gesualda, entrambe carceriere e prigioniere allo stesso tempo, e il parroco Don Catello, meschino, servile e ambiguo. In questo asfittico mondo di polvere e abitudini, di piccoli sgarbi e repressione arriva come una meteora il giovane Ferdinando dalla bellezza morbosa e strisciante, che diabolicamente fa affiorare tutti i desideri repressi e le pulsioni inconfessabili di quei tre esseri abbandonati dalla Storia. La vicenda. che parte come un romanzo d’appendice, vira bruscamente al noir, quando le relazioni fra i personaggi esplodono. Il ritratto duro, impietoso, al limite del tollerabile, di questi personaggi egoisti, cinici, amorali non è privo di una sorta di umana compassione che stempera la scabrosità dei temi.

PERSONAGGI:
DONNA CLOTILDE: ORIETTA RADI
DONNA GESUALDA: DONATELLA MAZZA
DON CATELLO: GIAMPAOLO MANARA
FERDINANDO: GIULIA GAETANO
VOCE NARRANTE: ELISA CALDERONI

NETSUKE
Come una collezione di piccole sculture, i Netsuke si costituiscono in un gruppo mutevole, che si arricchisce di volta in volta di personalità teatranti curiose e piene di passione. Il nucleo centrale si è formato alla scuola di In Scena Veritas e la nota caratteristica di chi a loro si unisce è la voglia di mettersi alla prova con testi e generi vari (anche per bambini e per le scuole, in collaborazione con il gruppo di Terre des Hommes Italia) per amore del teatro e per coltivare un soave aspetto ludico.

Locandina