Sabato 12 marzo 2016 il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia apre al pubblico, come ogni mese, la sede espositiva di via Guffanti 13, una traversa di via Riviera, a Pavia. Dalle 9.00 alle 12.00 sono aperte le sale che espongono le collezioni zoologiche dell’ateneo, con 5.000 reperti prevalentemente tassidermizzati.
Un locale del Museo è invece tutto destinato alle raccolte in alcool con esemplari di pesci e rettili conservati in vasi colmi che ne mantengono intatte le caratteristiche anche attraverso i secoli. I pezzi più antichi in mostra sono collocati nella sala intitolata a Lazzaro Spallanzani il quale, con il sostegno dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, nel 1771 fondò il Museo e poté arricchirlo di acquisti e acquisizioni che fece durante i suoi viaggi per le terre e i mari allora conosciuti nei confini europei. Da una lunga escursione nel Sud d’Italia, allora Regno delle Due Sicilie, portò da Messina a Pavia nel 1790 un grande esemplare di squalo mako, pesce poi denominato Lamna spallanzani e oggi noto come Isurus oxyrinchus. Quello pavese è un pezzo unico nel suo genere, una femmina lunga 348 centimetri e fiera della sua dentatura che nell’immaginario popolare già di quei tempi destava terrore in tutti i mari. Lo squalo mako è un vorace predatore e un ottimo nuotatore, considerato il più veloce fra tutti gli squali. Tra le peculiarità del mako vi è la capacità di compiere alti balzi fuori dall’acqua, fino a qualche metro di altezza sopra la superficie dell’acqua. Lazzaro Spallanzani lo acquistò dall’abate siciliano Gaetano Greco per la somma di 42 zecchini. L’esemplare oggi accoglie i visitatori di via Guffanti affiancato da un coccodrillo del Nilo e un ippopotamo donato dai Gonzaga.
L’ingresso è libero, alle 10.30 è prevista una visita guidata, non è necessario prenotare.
Il Museo è adatto a un vasto pubblico, dai più piccoli agli studiosi, curiosi e appassionati di storia naturale.