Mercoledì 2 dicembre 2015 alle ore 21.00 presso il Collegio Nuovo di Pavia (Via Abbiategrasso, 404) si terrà l’incontro con la scrittrice e insegnante Paola Mastrocola “Chi studia è sempre un ribelle”.

«Chi studia si ferma e sta: così si rende eversivo e contrario. Forse, dietro, c’è sempre una scontentezza: di sé, o del mondo. Ma non è mai una fuga. È solo una ribellione silenziosa e, oggi più che mai, invisibile. A tutti i ribelli invisibili è dedicato questo libro». (Paola Mastrocola, La passione ribelle, Laterza 2015)

Una scrittrice di libri per ragazzi e romanzi pluripremiati (tra cui il Premio Italo Calvino 1999 per La gallina volante e il Campiello 2004 per Una barca nel bosco), che è stata anche insegnante al liceo scientifico, porta al Collegio Nuovo sei prove della scomparsa dello studio dalla nostra «civiltà dell’intrattenimento». Paola Mastrocola interverrà sulle caratteristiche di quei ribelli invisibili che sanno fermarsi e studiare e sulle dinamiche della scuola e della famiglia, i due templi dove si officia l’importanza, a parole, dello studio.

L’incontro è condotto da Maria Assunta Zanetti, docente di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione (Università di Pavia) e di Media Education per il Collegio Nuovo (corso accreditato per gli studenti di Psicologia), nonché Presidente del COR Centro Orientamento.

Con loro parteciperà anche Anna Ricci, insegnante del Liceo Scientifico Copernico e Alumna del Collegio, aggiungendo anche il suo punto di vista sulle mutazioni della scuola, per Mastrocola sempre più «laboratoriale, collettiva, divertente».

Paola Mastrocola ricorda infatti l’importanza dello studio delle materie, degli strumenti e delle nozioni di base: «È dalla base che si parte per costruire qualsiasi edificio. Se no, crolla» e dà una sua personale definizione di studio riferito ai libri: «Stare seduti per ore in un luogo appartato, con un libro aperto, indugiando sulle parole, fino a memorizzare, cioè fino a quando quel che sta scritto nel libro non si sia trasferito nel cervello e lì permanga se non per sempre, almeno il più a lungo possibile, e senza alcuno scopo immediato e concreto.» Quanto basta, se non per intrattenere, per aprire un confronto, aperto al pubblico, in uno dei Collegi di Merito che appartengono alla storia di Pavia e della sua Università.

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