Lo scorso novembre, un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell’Informazione dell’Università di Pavia, composto dal prof. Marco Pasian, dal prof. Lorenzo Silvestri e dalla dott.ssa Martina Lodigiani, in collaborazione con il dott. Carlo Marin (Eurac Research – Bolzano) e il dott. Riccardo Parin (terraXcube – Bolzano), hanno svolto delle misure sperimentali in ambiente controllato per studiare il comportamento della neve durante il ciclo di fusione.

Capire come un manto nevoso si evolve nelle stagioni primaverili ed estive aiuta ad avere informazioni più precise riguardo alla quantità d’acqua disponibile e contenuta in esso. Questo dato è molto importante per diverse attività, dall’irrigazione alla produzione di energia idroelettrica, oltre che ad essere di forte impatto nella previsione di eventi valanghivi primaverili.

Con il sistema radar SNOWAVE, sviluppato all’interno del Laboratorio di Microonde, è possibile ricavare parametri fondamentali per l’analisi del manto nevoso, tra cui lo spessore, la densità e il contenuto d’acqua.

Dopo diversi test in ambiene alpino, lo scorso novembre è stato possibile valutare gli effetti del ciclo di fusione e rigelo su un manto nevoso sintetico all’interno della camera climatica situata nel centro di ricerca terraXcube, un centro per la simulazione di climi estremi di Eurac Research (Bolzano).

Le misure sono in fase di analisi presso il Laboratorio di Microonde e apriranno le porte arad un nuovo studio relativo al management idrico, argomento molto discusso soprattutto negli ultimi anni, in cui i cambiamenti climatici hanno fortemente segnato le risorse idriche del nostro paese.

Lo sviluppo di SNOWAVE è stato parzialmente finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) con il progetto “CRIOSAR: Applicazioni SAR alla criosfera”, grant agreement n. ASI N. 2021-12-U.0.

[Immagini: © Eurac Research / Riccardo Parin]
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