Nel mese di agosto si è svolta una campagna di monitoraggio con strumentazione radar dei processi morfogenetici che interessano i versanti nei pressi del Rifugio Vioz (3535 m), nel settore trentino del gruppo Ortles Cevedale. Si tratta del rifugio più alto delle Alpi orientali e per la prima volta una campagna di studio di questo tipo si è svolta ad una quota così elevata.

La campagna di rilievi è stata condotta da Francesco Zucca, Roberto Seppi e Thomas Zanoner (Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente, Università di Pavia) e da Matteo Zumiani del Servizio Geologico della Provincia autonoma di Trento (Dipartimento Protezione Civile, Foreste e Fauna). Le attività si sono svolte con il supporto del Nucleo Elicotteri Vigili del Fuoco della Provincia autonoma di Trento, della Società degli Alpinisti Tridentini (CAI-SAT) e del personale del rifugio.

L’area oggetto di studio è caratterizzata dalla presenza di permafrost, una delicata componente della criosfera alpina soggetta a rapidi cambiamenti a seguito del riscaldamento climatico. L’interesse era quindi di comprendere meglio come la degradazione del permafrost possa condizionare i processi morfogenetici che interessano i versanti anche alle quote più elevate.

Lo strumento utilizzato è denominato “Ground-Based SAR” ed è in grado di misurare con estrema precisione anche i più piccoli spostamenti che possono interessare i versanti rocciosi.

Il monitoraggio si è svolto nell’ambito dell’accordo di collaborazione tra il Servizio Geologico della Provincia autonoma di Trento ed il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia per le attività di monitoraggio e ricerca sul permafrost in Trentino.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare Francesco Zucca (francesco.zucca@unipv.it), Roberto Seppi (roberto.seppi@unipv.it) o Matteo Zumiani (matteo.zumiani@provincia.tn.it).

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