È un film che resta impresso negli occhi e nella memoria. È un film che segna la storia del cinema: Freaks, opera del 1932 di Ted Browing, eccezionalmente a Pavia per inaugurare il ciclo cinematografico dedicato alla mostra Marginalia. Le forme della libertà, è a tutti gli effetti un evento eccezionale: così come eccezionale il fatto che la copia che verrà proiettata il 3 febbraio 2022 arrivi addirittura dall’Inghilterra.

«Siamo riusciti, tra Università e Assessorato alla Cultura del Comune, ad ottenere l’unica copia restaurata presente ad oggi in Europa – spiega Federica Villa, professoressa ordinaria di Storia e Critica del Cinema del Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Pavia, Presidente del Corso di Laurea Specialistica “Scritture e progetti per le Arti Visive e Performative” e Delegata del Rettore per gli Eventi e Percorsi Culturali – perché volevamo offrire un’esperienza cinematografica unica, in cui la qualità della visione si sposasse con la suggestione di questa opera straordinaria del 1932».

Afferma l’Assessore alla Cultura, Mariangela Singali Calisti: «Sono particolarmente contenta di questa rassegna cinematografica nata in sinergia con l’Università, perché siamo riusciti a sviluppare ulteriormente i temi collegati alla mostra “Marginalia” dando vita a una proposta di cinema che è un vero e proprio evento. Non a caso inauguriamo con questo mitico film del 1932 e ho voluto che l’ingresso fosse gratuito, così da favorire la più ampia partecipazione del pubblico».

Il film. Ambientato in un circo dove si esibiscono i cosiddetti freaks, ovvero persone affette da malattie che ne alterano gravemente l’aspetto, è considerato uno dei più grandi cult movies di sempre, nonché un classico del genere macabro. Nel 1994 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso di  Washington.

La proiezione sarà introdotta da uno dei più brillanti critici cinematografici del panorama italiano, Pier Maria Bocchi.

«Il freak, il fenomeno da baraccone, lo scherzo della natura – prosegue Villa – è da sempre sinonimo di anomalia: dal generale Tom Thumb, il nano del Connecticut che incantò la regina Vittoria, a Millie e Christine, le sorelle siamesi afroamericane che vissero tutta la vita da schiave, dal circo di P.T. Barnum ai film di Tod Browning e Federico Fellini, da Lady Olga Barnell, che a dispetto dei baffoni e di trentatré centimetri di barba si sposò ben quattro volte alle creature fotografate da Diane Arbus. Oggetto nei secoli di attenzioni contrastanti, nani, gemelli siamesi, giganti, ermafroditi, donne barbute e uomini elefante hanno suscitato riso e timore, compassione e scherno, repulsione e attrazione, turbamento metafisico in chi della norma si è ritenuto portatore e difensore. Fino a diventare un vero e proprio modello nella controcultura giovanile degli anni Sessanta e Settanta, che ha fatto di quegli emarginati dei supereroi».

La rassegna “Noi Freaks Corpi Meravigliosi” prosegue il 10 e il 17 febbraio.

Per il programma completo e per i dettagli, si veda la locandina: Locandina

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