Profondo cordoglio ha suscitato la notizia della scomparsa (avvenuta lo scorso 14/12/2020) del Professor Claudio Baiocchi, grande Matematico e Docente per molti anni nell’Università di Pavia.
Nato il 20/08/1940 a Gavignano (Roma), dal 1958 al 1963 Claudio Baiocchi fu allievo e poi perfezionando nella Scuola Normale Superiore di Pisa, dove ebbe come Maestro il Prof. Ennio De Giorgi. Nel 1963 fu chiamato dal Prof. Enrico Magenes presso la Facoltà di SMFN dell’Università di Pavia, dove fu assistente e professore incaricato fino al 1967 e in seguito professore ordinario di Analisi Funzionale e di Analisi Matematica fino al 1992, assumendo anche la direzione del Dipartimento di Matematica nel triennio 1982-1985. Dal 1992 al 2002 fu professore ordinario di Analisi Superiore nella Facoltà di SMFN dell’Università di Roma 1 “La Sapienza”.
Claudio Baiocchi fu un matematico di straordinaria qualità e profondità di visione. Egli lavorò soprattutto nel campo delle equazioni a derivate parziali, delle equazioni differenziali negli spazi funzionali, dei problemi di frontiera libera e del calcolo delle variazioni, dando un contributo fondamentale alla teoria delle disequazioni variazionali e quasi variazionali. Uno dei riferimenti più significativi in questo ambito è stata la sua monografia (scritta in collaborazione con il compianto Prof. Antonio C. Capelo e tradotta anche in russo) su “Variational and quasivariational inequalities: applications to free-boundary problems” (Wiley, 1984). Una sua idea particolarmente ingegnosa per ricondurre problemi di frontiera libera a disequazioni variazionali viene ora ricordata in letteratura come la “trasformata di Baiocchi”. Molti dei suoi risultati trovarono importanti applicazioni all’ Ingegneria Idraulica e alla Meccanica dei Continui. I suoi interessi spaziavano però anche al di fuori dei tradizionali confini dell’Analisi Matematica e sono stati di grande rilievo anche i Suoi contributi nel campo dell’Analisi Numerica e, successivamente, nel campo degli Automi Cellulari e delle Macchine di Turing.
I profondi risultati da Lui ottenuti sono contenuti in più di 80 lavori scientifici (a nome unico o in collaborazione con diversi Matematici italiani e stranieri), per lo più pubblicati su riviste internazionali di grande prestigio.
Per la Sua attività scientifica gli furono attribuiti molti riconoscimenti, tra cui ricordiamo il premio “R. Caccioppoli” dell’Unione Matematica Italiana nel 1970 e l’invito come conferenziere congresso plenario quadriennale della “International Mathematical Union” tenuto a Vancouver (Canada) nel 1974. Fu socio dell’“Istituto Lombardo-Accademia di Scienze e Lettere” dal 1975, dell’“Accademia dei XL” dal 1990, socio dell’“Accademia Nazionale dei Lincei” dal 1991, professore visitatore, invitato più volte in Italia e all’estero, soprattutto in Francia e negli Stati Uniti d’America.
Claudio Baiocchi si distingueva anche per le non comuni capacità didattiche. Le Sue lezioni e le Sue conferenze erano modelli di chiarezza, eleganza, e concisione senza fronzoli, rivolte al nocciolo degli argomenti e dei problemi, di cui sapeva rivelare aspetti sempre nuovi e profondi, offrendo un punto di vista originale che sapeva sorprendere anche il pubblico più esperto.
Fu senza dubbio un grande Maestro, che seppe formare molti allievi, alcuni poi titolari di cattedre universitarie, e più in generale seppe offrire attenzione, ascolto e aiuto generoso a chiunque bussasse al suo studio con un problema interessante, uscendone sempre arricchito e spesso con un’idea nuova in grado di trasformare un quesito difficile in una originale soluzione, meritevole di ulteriori approfondimenti.
Claudio Baiocchi accompagnava queste sue eccezionali doti scientifiche con una grande umanità, radicata in una innata bontà d’animo, un’estrema onestà intellettuale, e una naturale gentilezza e disponibilità ad ascoltare tutti e a dare, con grande generosità, pareri e consigli sempre preziosi e illuminanti.
Alla cara consorte Pia e ai cari figli Elisabetta e Angelo (con le loro famiglie) vanno le più sentite condoglianze dell’Ateneo pavese e, in particolare, del Dipartimento di Matematica “F. Casorati” dell’ Università di Pavia.