È partito il progetto L’Università come luogo di cultura. Strategie di valorizzazione dei beni materiali e immateriali dell’ateneo pavese, realizzato con il contributo della Fondazione Banca del Monte di Lombardia.

Scopi del progetto sono la valorizzazione, la conoscenza e la fruizione di alcuni importanti patrimoni dell’Università di Pavia da parte del pubblico, non solo quello degli addetti ai lavori, ma della città e del suo territorio, anche nell’ottica EXPO di un maggiore incremento del turismo culturale di qualità.

Tra i beni individuati in questa prima fase del progetto si è scelto il Sistema Museale d’Ateneo, e in particolare il Museo per la Storia dell’Università (con il suo patrimonio di memorie di scienziati come Volta, Golgi, Scarpa, Porta, Spallanzani, i suoi preparati anatomici, gli strumenti di fisica e chirurgia) e il Museo di Archeologia (con la sua suggestiva gipsoteca e la raccolta archeologica, che annovera due mummie egiziane, un ricco medagliere, vasi italioti a figure rosse, bronzi romani, terrecotte etrusche e soprattutto una splendida copia marmorea della testa dell’Afrodite Sosandra).

Per la loro valorizzazione è stata messa in atto una strategia di promozione e di comunicazione che ha agito su due fronti: l’incremento delle aperture nei giorni festivi e l’attivazione di particolari visite guidate, realizzate in forma teatrale e performativa.

A partire da giugno (fino a fine Ottobre, ad esclusione di Agosto) il Museo per la Storia dell’Università e il Museo di Archeologia avranno dunque le seguenti aperture:

Museo per la storia dell’Università: tutti i sabati dalle 15.30 alle 19.00

Museo di Archeologia: tutti i sabati dalle 14.00 alle 19.00

Il 27 giugno 2015 verrà inoltre realizzata la prima visita guidata in forma teatrale all’interno dell’evento Pillole di Risorgimento: un itinerario nelle testimonianze risorgimentali del Museo, che prenderanno vita nella voce e nel corpo di particolari attori-guida, rendendo visibile il ricordo invisibile di quell’epoca.

Le iniziative proseguiranno, con altre novità, da settembre a dicembre, coinvolgendo, oltre al Sistema Museale d’Ateneo, il Centro Manoscritti di Maria Corti, con la sua ricca collezione di carte della storia poetico letteraria del Novecento e il Fondo Davide Turconi, con il suo straordinario patrimonio di riviste e documenti sulla nascita e l’evoluzione del cinema (tra cui i preziosi fotogrammi di film muti come Cenere).

Condividi su: