Il 3 e 4 aprile scorsi l’Università di Pavia ha celebrato il cinquantesimo anniversario del Fondo Manoscritti, nato da un’idea di Maria Corti, alla quale – proprio cinquant’anni fa, nei primi mesi del 1969 – Eugenio Montale regalò alcuni suoi manoscritti, perché fossero il primo nucleo del Fondo, e altri ne avrebbe donati in seguito (data poi al 2004 la donazione, sempre di carte montaliane, fatta da Gina Tiossi, la sua fedele governante). Al convegno di studi organizzato nel Salone Teresiano della Biblioteca universitaria è intervenuta anche Bianca Montale. «Abbiamo addirittura delle edizioni in coreano e in georgiano – ha raccontato la nipote del poeta – Tutti conoscono Montale e tutti lo cercano».

IL FONDO

Negli anni il patrimonio di carte autografe si è arricchito in modo costante, e oggi conta nomi di primissimo piano, della letteratura del Novecento (Saba, Quasimodo, Gadda, Calvino, Volponi, Fortini, Pontiggia, Rosselli, Merini, Sereni…) e dell’Ottocento (Foscolo, con una eccezionale raccolta di preziose e rarissime prime edizioni).

 

[Immagini di copertina: Eugenio Montale, I limoni (1922)]

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