Assegnato il 4 ottobre il Premio Nobel per la Chimica: i vincitori sono Jacques Dubochet, Joachim Frank e Richard Henderson, che hanno messo a punto “un nuovo metodo per la visualizzazione delle molecole della vita” grazie alla microscopia crioelettronica. Dubochet, 75 anni, lavora all’Università di Losanna, in Svizzera, paese in cui è nato. Frank, 77 anni, di origine tedesca, è alla Columbia di New York e Henderson, 72 anni, scozzese, fa ricerca al Medical Research Council Laboratory of Molecular Biology.

Proprio con quest’ultimo ha avuto modo di collaborare Francesca Magnani, Ricercatrice a Tempo Determinato del nostro Ateneo appena tornata dagli USA. Infatti, Francesca Magnani ha lavorato a Cambridge (UK) dal 2005 al 2009 nel team di Chris Tate e Richard Henderson proprio nel Laboratory of Molecular Biology-MRC, dove assieme ai suoi colleghi ha messo a punto una tecnologia, detta di “termostabilizzazione conformazionale”, che aumenta la stabilità delle proteine target (brevetto WO/2008/114020). Questo metodo è stato fondamentale per risolvere la struttura tridimensionale di vari recettori di membrana, detti GPCRs, di grande importanza medica. Nel 2007 è stato fondato uno spin-off, Heptares Therapeutics Ltd. (https://www.heptares.com), che da allora continua a sviluppare farmaci che correggono l’attività di GPCRs collegate a varie patologie.

Foto a sinistra: Richard Henderson a Pavia con il team di ricercatori del professor Mattevi del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “L. Spallanzani” dell’Università di Pavia. Francesca Magnani è la seconda a sinistra.

Francesca Magnani non è l’unica ad aver avuto l’onore di lavorare con un Nobel. Infatti, anche Saverio Brogna, ex studente dell’Università di Pavia e Alunno del Collegio Ghislieri, ora Principal Investigator alla University of Birmingham (UK), ha lavorato come postdoc – pubblicando due lavori – all’inizio degli anni Duemila con Michael Rosbash (Brandeis University), premio Nobel con Jeffrey C. Hall e Michael W. Young per la Medicina o Fisiologia 2017 per le loro scoperte dei meccanismi molecolari che controllano il ritmo circadiano.

Foto a destra: Saverio Brogna (in basso al centro) con M. Rosbash (dietro a S. Brogna) durante un meeting a Parigi nel 2015.

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