Venerdì 28 luglio 2017, ore 15:41 GMT (le 17:41 in Italia). In quel momento i razzi della navetta Soyuz si accenderanno e la faranno sollevare da terra, dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakhstan. Destinazione: Stazione Spaziale Internazionale. A bordo ci sarà anche l’astronauta italiano dell’ESA Paolo Nespoli in quello che diventerà il suo terzo viaggio nello spazio. Insieme a lui l’americano Randy Bresnik e il russo Sergey Ryazanskiy.
Originario di Verano Brianza, poco fuori Milano, ingegnere aerospaziale classe 1957, Nespoli è volato sulla ISS per la prima volta nel 2007 con la Missione “Esperia”, e successivamente nel 2010 con la “MagISStra”. Questa volta la missione si chiama “VITA”, l’acronimo di: Vitality, Innovation, Technology, Ability. Il rientro è previsto per il prossimo dicembre.
All’interno dei laboratori della Stazione Spaziale Paolo Nespoli condurrà una decina di esperimenti biomedici tutti made-in-Italy. Tra questi anche il progetto “PERSEO” coordinato da Giorgio Baiocco e Andrea Ottolenghi del Dipartimento di Fisica dell’Università di Pavia, e finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana.
L’obiettivo sarà quello di realizzare e testare un sistema indossabile di protezione dalle radiazioni cosmiche, ovvero un innovativo giubbotto che grazie a delle sacche d’acqua potrà garantire una maggiore protezione degli organi radiosensibili, in particolare durante gli eventi solari.
Nel team che ha lavorato alla realizzazione del prototipo (foto a destra), oltre ai fisici dell’Ateneo pavese, hanno partecipato anche i ricercatori dell’Università di Roma Tor Vergata e le aziende specializzate: Thales Alenia Space Italia, Smat, Aviotec, Altec, Kayser Italia e Arescosmo. Il modello da testare in orbita partirà alla volta della ISS nel mese di agosto con il vettore cargo SpaceX da Cape Canaveral, Florida.
«Un’idea geniale» l’ha definita lo stesso Nespoli lo scorso gennaio in un’intervista a Repubblica. Con lui l’ateneo pavese tornerà per la seconda volta nello spazio a distanza di soli due anni. Nell’aprile del 2015 il Capitano Samantha Cristoforetti realizzò in orbita una coltura cellulare per lo studio di nuove contromisure per il trattamento dell’osteoporosi.
Guarda l’intervista a Paolo Nespoli: http://news.unipv.it/?p=23793
Guarda l’intervista a Ottolenghi e Baiocco del Dipartimento di Fisica: http://news.unipv.it/?p=23817
Segui il lancio in diretta: http://www.esa.int/
AT
Pubblicato il 24/7/2017; aggiornato 27/7/2017 ore 13:50
[Foto in alto: Andrey Shelepin/Gagarin Cosmonaut Training Center via Flickr/NASA Johnson]