Giovedì 17 e venerdì 18 marzo 2016, presso l’Almo Collegio Borromeo di Pavia (Piazza Borromeo, 9), si terrà il workshop “Le strutture nascoste della legislazione tardoantica: lingua, retorica e pensiero giuridico classico”.

L’incontro scientifico è organizzato da Redhis. Rediscovering the hidden structure. A new appreciation of Juristic texts and Patterns of thought in Late Antiquity, progetto finanziato dall’European Research Council con un Advanced Grant assegnato a Dario Mantovani del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pavia.

Il workshop nasce dalla sinergia tra il gruppo pavese di Redhis e studiosi provenienti da altre università italiane (Università di Parma, Università degli studi di Milano, Università di Pisa) e straniere (Universität zu Köln, EHESS Paris, Université de Paris I).

Tema dei lavori è la legislazione imperiale tardoantica, quale espressione della cultura giuridica fra III e VI secolo d.C. Ricercare le (plurime) “strutture nascoste” significa individuare i molteplici “codici” di forma e contenuto che convergono nei testi elaborati dai funzionari imperiali, e in questo modo anche la cultura di cui erano portatori. Innanzitutto, seguendo il tema fondamentale del progetto Redhis, quest’analisi innovativa permette di ritrovare le tracce della giurisprudenza classica, un patrimonio di pensiero e di istituti che non va perduto nel tardoantico e di cui proprio le costituzioni imperiali sono il quasi insospettato testimone. Ma la composizione pluridisciplinare della ricerca, che inserisce i temi tecnico-giuridici in un più ampio spettro culturale, sollecita l’individuazione di altre “strutture nascoste”, a cominciare dalla “lingua del diritto” per arrivare alla struttura retorica delle costituzioni (sia nella disposizione sia nell’espressione); non mancano, altro segno di continuità nella rielaborazione, echi letterari, specialmente virgiliani, che mostrano la finezza e complessità di questi testi normativi.

All’incontro – aperto al pubblico – partecipano giuristi, storici del mondo antico e della letteratura latina, che applicheranno sui medesimi testi metodi diversi, ma convergenti. È un tassello del complessivo progetto quinquennale approvato dall’European Research Council, che ha il suo fulcro nella rivalutazione della persistenza delle opere della giurisprudenza classica nella tarda antichità (di cui il progetto curerà l’edizione delle numerose testimonianze su papiro e pergamena che sta raccogliendo).

In allegato il programma completo:

Locandina

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