Martedì 1 marzo 2016 alle ore 21.00 presso il Collegio Nuovo Fondazione Sandra e Enea Mattei di Pavia (Via Abbiategrasso, 404) si terrà l’evento “Appartenere a due culture: 24 aprile, un genocidio – 25 aprile, una liberazione”, incontro con Antonia Arslan, autrice di La masseria delle allodoleLa strada di SmirneIl rumore delle perle di legno (Rizzoli, 2004, 2009, 2015).

Intervengono:

FRANCESCO MAZZUCOTELLI
Docente di Storia della Turchia e del Vicino Oriente, Collegio Nuovo – Università di Pavia

CARLA RICCARDI
Docente di Letteratura Italiana, Università di Pavia

“La bambina ha scelto di rimanere con me, a farmi compagnia. E io stasera non avevo voglia di seguirvi, a rintanarmi come un topo sottoterra. Noi due abbiamo aspettato qui, seduti sulla panchetta, e abbiamo parlato, e custodito la casa.” L’alleanza fra me e nonno Yerwant si stabilì quella sera. (Antonia Arslan, Il rumore delle perle di legno, Rizzoli, 2015)

Ritorna, a dieci anni di distanza dal primo incontro al Collegio Nuovo, Antonia Arslan, scrittrice padovana di origine armena, laureata in Archeologia e docente di Letteratura Italiana all’Università di Padova per tanti anni. Cantastorie, innanzi tutto. Cantastorie di quel popolo “mite e fantasticante”, gli Armeni, a cui ha dedicato più di un libro a partire dal pluripremiato e pluritradotto La masseria delle allodole da cui Paolo e Vittorio Taviani hanno tratto anche un fortunato film.

Il rumore delle perle di legno si presenta come un terzo capitolo della trilogia armena, a cui, annuncia l’autrice in una intervista della scorsa primavera, all’uscita del libro (“Il Gazzettino”, 19 marzo), se ne dovrà aggiungere un quarto per raccontare il post Sessantotto, prima del quale si chiude quest’ultimo memoir intimo.

Con Carla Riccardi, Docente di Letteratura Italiana, e Francesco Mazzucotelli, esperto di Turchia e Vicino Oriente, si esploreranno le storie e la storia di una donna orgogliosa di «appartenere a un popolo che non ha voluto morire» e di una bambina che sul sussidiario andava in cerca del significato dell’espressione «piccola italiana».

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