Dal 30 maggio all’1 giugno 2023 alcuni studenti e studentesse del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Pavia hanno partecipato a visite di studio fuori sede, organizzate dalla professoressa Carola Ricci, presso le corti e le istituzioni internazionali situate a L’Aja (Paesi Bassi), a completamento di quanto appreso in classe durante il semestre appena terminato nell’ambito dei corsi di “Human Rights and International Justice”, “International Dispute Settlement” e “Diritto internazionale”.
In tre dense giornate, i partecipanti hanno potuto assistere a udienze presso la Corte penale internazionale e il Meccanismo residuale internazionale per i Tribunali istituiti dalle Nazioni Unite per giudicare i crimini commessi in ex-Jugoslavia e in Ruanda.
Hanno inoltre potuto partecipare a sessioni di formazione tenute da funzionari della Corte internazionale di giustizia, principale organo giurisdizionale delle Nazioni Unite, di cui avevano analizzato molti casi a lezione, oltre che di Eurojust, l’agenzia europea per la cooperazione giudiziaria penale.
L’occasione ha permesso di incontrare di persona, tra gli altri, Hans van Loon (membro del prestigioso Institut de Droit International e già Secretary General del The Hague Conference on Private International) e Paolina Massidda (Principal Counsel at the independent Office of Public Counsel for Victims della Corte penale internazionale).
Infine, gli studenti hanno potuto confrontarsi di persona con due laureati del corso di World Politics and International Relations offerto dallo stesso Dipartimento, che ormai da diversi anni lavorano a L’Aja, presso la Corte penale internazionale e una ONG che contribuisce a sostenere le vittime di gravi crimini internazionali (la Coalition for the International Criminal Court).
L’iniziativa, che ha visto coinvolti studenti di diverse nazionalità attratti dalla ricca offerta formativa del Dipartimento, si inserisce nell’ambito delle molteplici azioni dell’Ateneo volte all’internazionalizzazione, rese possibili anche grazie ai contatti creati dai suoi docenti con istituzioni e centri di ricerca internazionali.