Dall’antico Egitto alla civiltà bizantina, dal Medioevo alla modernità l’oro riveste nell’arte un duplice ruolo di ricchezza e di mistero, lusso e misticismo, luce terrena e divina. Oro riluce nelle miniature dei codici medievali della Biblioteca Universitaria di Pavia e splende nei Tableaux dorés di Remo Bianco, uno dei protagonisti del panorama artistico milanese e italiano del Novecento.
Nasce così l’idea di una mostra che metta a confronto epoche e tecniche diverse, promossa dalla Biblioteca Universitaria di Pavia e dalla Fondazione Remo Bianco di Milano in dialogo tra antico e moderno, pubblico e privato.
Dai 1.404 manoscritti conservati nei due fondi della Biblioteca, Aldini e Ticinesi, sono state scelte le miniature decorate con lamina d’oro.
Nel complesso, lungo e costoso processo di produzione dei codici, dopo la scrittura degli amanuensi e il disegno dei miniatori, la lamina sottilissima, ottenuta da monete grazie al lavoro di battitura, veniva applicata su una base di acqua, argilla, gesso e colla (l’asiso), che, una volta asciutta, era raschiata delicatamente con un coltello e inumidito con l’albume prima di applicare l’oro.
Il lavoro era ultimato dal trattamento di brunitura con pietre dure o dente di animale per rendere il metallo lucente e omogeneo.
Solo dopo aver completato la doratura si procedeva a dipingere il disegno della miniatura.
Nati da suggestioni orientali ed elaborati a partire dai Collages, i primi Tableaux dorés, o Impronte, come spesso li chiamava Bianco, nascono attorno al 1957, divenendo subito uno dei cicli più noti e duraturi dell’artista, realizzato fino agli anni ’80.
I Tableaux permettono a Bianco di sperimentare ogni tipo di pulsione pittorica attraverso le sottilissime foglie d’oro che, disposte in rettangoli o quadrati all’interno di uno schema a scacchiera, assumono aspetti sempre diversi.
In continua e imprevedibile mutazione con il passare del tempo, umanizzano la griglia geometrica e impersonale attraverso l’errore e l’irregolarità, in una lotta continua tra equilibrio e disequilibrio, da cui deriva quell’impatto solenne, insieme moderno e antico dei Tableaux, in un luccichio “che sa di tappeti, di remoti costumi da torneo, di scacchiere deserte” (Beniamino Dal fabbro, 1961).
La Mostra “Oro nei codici miniati della Biblioteca Universitaria di Pavia e nei Tableaux dorés di Remo Bianco” inaugura mercoledì 17 maggio 2023, alle ore 17:00, e resterà aperta fino al 17 giugno dal lunedì al venerdì 8:30-18:30 e sabato 8:30-13:30.
Introducono Marzia Pontone, Direttrice della Biblioteca Universitaria di Pavia, e Laura Antifora, Direttrice della Fondazione Remo Bianco.
Intervengono le curatrici Antonella Campagna, Maria Cristina Regali e Gabriella Passerini.