(English below – Unipv student’s experience at the 1st Mediterranean Student Summit) La studentessa dell’Università di Pavia, Stefania Maria Civello, iscritta alla triennale presso il Dipartimento di Studi Umanistici, è stata selezionata dal network UNIMED per partecipare al Mediterranean Students Summit grazie al suo interesse per la tematica e coinvolgimento con la sezione locale di ESN. Di seguito il racconto della sua esperienza.

Durante le giornate del 2 e 3 novembre si è tenuto a Barcellona il primo Mediterranean Student Summit che vede coinvolti studenti provenienti da tutta l’area mediterranea. In particolare, erano presenti studenti da Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Cipro, Algeria, Libano e Palestina. Sono stata molto contenta di essere stata selezionata e del supporto ricevuto dall’Area Relazioni Internazionali dell’Università di Pavia.

L’evento nasce da un’idea di Unimed, l’Unione delle Università del Mediterraneo, in collaborazione con l’Università di Barcellona e ESN (Erasmus Student Network). Scopo fondamentale di questo Summit era di incoraggiare il dialogo e la cooperazione tra studenti del Mediterraneo, nonché di trovare delle soluzioni alle varie problematiche.

Prima di iniziare le diverse attività, abbiamo sottoscritto verbalmente un contratto sociale, che prevedeva, fra i vari punti, la facoltà di parlare liberamente di tutto e di non giudicare l’idea o il livello linguistico, in questo caso l’inglese, dei partecipanti. [Inoltre, come previsto dal sopracitato contratto, ogni decisione è stata presa mediante il consenso di ciascun partecipante].

La prima giornata è iniziata con la breve presentazione di ogni partecipante. In seguito abbiamo assistito alla presentazione di Unimed, successivamente ci siamo recati alla sede di UfM, l’Unione per il Mediterraneo, dove dopo una breve presentazione riguardo al loro operato, abbiamo avuto l’onore di porgere le nostre domande direttamente al segretario generale di quest’ultima, Nassar Kamal.

Il giorno seguente è stato dedicato a trovare delle soluzioni ai vari problemi individuati nella prima giornata. In particolare, si è parlato del futuro del nostro Mediterraneo, di quanto sia importante il viaggio per non avere pregiudizi e creare una rete di rapporti reali. Altra cosa di cui si è discussa sono stati i valori che la generazione del domani dovrebbe avere. Dopo un dibattito si è arrivati di comune e d’accordo a questi tre: Integration, Engagement e Advocacy. Queste tre parole, così potenti, sono state dettate dalla voglia e dalla determinazione di cambiare qualcosa, caratteristica comune a ciascun partecipante.

Si è parlato poi di mobilità internazionale e dei problemi riscontrati dagli studenti sia prima di partire che durante la loro permanenza. Particolare attenzione è stata dedicata alle procedure e gestione del visto, che molte volte impedisce agli studenti di partire per motivi futili.

Utopicamente, o forse no, si è parlato della volontà di creare un’associazione come ESN o la stessa nel Mediterraneo del sud, che garantisca maggiori informazioni e che quindi favorisca quest’area come meta Erasmus o in generale di qualsiasi altra mobilità.

I giorni passati sono stati parecchio formativi, caratterizzati da una profonda crescita e condivisione. La cosa più importante che abbiamo imparato credo sia stata quella di realizzare quanto in realtà siamo simili. Le persone incontrate lì sono state per me fonte di ispirazione e per questo sarò sempre grata a chi ha reso possibile questo evento.

Trovo che eventi come questo, così come altri programmi di mobilità, siano importanti per noi studenti in quanto ci permettono di confrontarci con nuove realtà e di migliorarci. Inoltre, ci rendono molto più consapevoli di ciò che ci circonda e allo stesso modo ci “attiva”, nel senso che ci spinge a fare qualcosa. I giovani hanno una responsabilità: quella di riformare una nuova generazione. Una generazione più inclusiva e unita che garantisca pari opportunità a chiunque. Lascio questo Summit con una speranza nel cuore, quella di fare qualcosa anche io nel mio piccolo.

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Unipv student’s experience at the 1st Mediterranean Student Summit

Stefania Maria Civello, a Unipv student enrolled in the bachelor’s degree at the Faculty of Humanities, was selected by the UNIMED network to participate in the Mediterranean Students Summit thanks to her interest in this topic and her engagement with the ESN local section. Following is the story of her experience.

On 2 and 3 November, the first Mediterranean Student Summit involving students from all over the Mediterranean area was held in Barcelona. In particular, students from Portugal, Spain, France, Italy, Cyprus, Algeria, Lebanon and Palestine were present. Sono stata molto contenta di essere stata selezionata e del supporto ricevuto dall’Area Relazioni Internazionali dell’Università di Pavia.

The event was organized by Unimed, the Union of Mediterranean Universities, in collaboration with the University of Barcelona and ESN (Erasmus Student Network). The fundamental aim of this Summit was to foster dialogue and cooperation between students from the Mediterranean and to find solutions to various problems.

Before starting the various activities, we verbally signed a social contract, which included, among other points, the right to speak freely about everything and not to judge the idea or the language level of participants. [Furthermore, as stipulated in the aforementioned contract, every decision was reached by the consent of each participant].

The first day began with a brief presentation of each participant. Afterwards, we attended the presentation of Unimed and later we then went to the headquarters of UfM, the Union for the Mediterranean, where after a short presentation about their work, we had the honour of asking our questions directly to its Secretary General, Nassar Kamal.

The following day was spent to find solutions to the various problems identified on the 1st. In particular, we talked about the future of our Mediterranean, how important it is to travel in order not to have prejudices and to create a network of real relationships. Other things discussed were the values that tomorrow’s generation should have. After a debate, these three were agreed upon: Integration, Engagement and Advocacy. These three powerful words were suggested by the desire and determination to change something, a common characteristic of each participant.

They then talked about international mobility and the problems encountered by the students both before leaving and during their stay. Particular attention was paid to visa procedures and management, which many times prevent students from leaving for futile reasons.

Utopically, or perhaps not, there was talk of the desire to create an association such as ESN or the same in the southern Mediterranean, which would provide more information and thus promote this area as an Erasmus destination or any other mobility in general.

The past few days have been very formative, characterised by profound growth and sharing. The most important thing we learnt was to realise how similar we really are. The people I met there have been such an inspiration to me and for that I will always be grateful to those who made this event possible.

I find that events like this, as well as other mobility programmes, are important for us students as they allow us to confront new realities and improve ourselves. They also make us much more aware of our surroundings and in the same way they ‘activate’ us, in the sense that they push us into action. Young people have a responsibility: reforming a new generation. A more inclusive and united generation that guarantees equal opportunities for everyone. I leave this Summit with a hope in my heart, that I will also do something in my own little world.