L’Università di Pavia ha appreso con profonda tristezza la notizia della scomparsa dell’Onorevole Virginio Rognoni, una figura cardine della storia repubblicana italiana, persona di altissimo prestigio e levatura morale.
Laureatosi in Giurisprudenza a Pavia nel 1947 come alunno del Collegio Ghislieri è stato successivamente borsista Fulbright alla Yale University per poi ritornare a Pavia, dove è stato docente di Istituzioni di diritto processuale presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università ed esercitando la professione di avvocato.
A Pavia fu anche negli anni ’60 consigliere Comunale, vicensindaco e assessore all’urbanistica per poi iniziare un percorso a livello nazionale che lo ha portato ad occupare alcuni dei ruoli più importanti nelle istituzioni del nostro Paese: deputato, più volte Ministro, vicepresidente della Camera e vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura. La sua preparazione, la sua competenza e il suo coraggio sono stati determinanti nell’affrontare anni difficili ed emergenze come il terrorismo e la lotta alla mafia.
Nel corso di tutta la sua vita, anche nei periodi di maggior impegno istituzionale, non è venuto mai meno il legame autentico e profondo con l’Università di Pavia, con il Collegio di cui fu alunno e con la città. Non sono mai mancati la sua partecipazione, il suo sostegno ed è sempre rimasto vivo il suo esempio di docente, professionista, politico al servizio delle istituzioni e di uomo.
“La scomparsa di Virginio Rognoni – ha dichiarato il Rettore dell’Università di Pavia, prof. Francesco Svelto – mi rattrista molto e tocca da vicino tutti noi. Virginio Rognoni ha sempre testimoniato un forte attaccamento a Pavia, all’Università dove si è laureato e dove è stato professore di “Istituzioni di diritto processuale”, al Collegio Ghislieri, di cui è stato Alunno. Con grande disponibilità e signorile modestia, è stato spesso protagonista della vita universitaria, anche in questi anni. Penso alla sua recente testimonianza in occasione del 660° anniversario dell’Università e alla partecipazione, proprio un anno fa, all’inaugurazione dell’anno accademico, insieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La sua presenza discreta, autorevole ed amica mi mancherà molto, così come le sue passeggiate nei cortili dell’Ateneo. Lo saluto con emozione, anche per l’empatia con cui mi è stato vicino durante questo primo periodo di rettorato. Un abbraccio affettuoso ai suoi familiari”.