La trombosi venosa profonda e la conseguente tromboembolia polmonare sono la terza causa di morte tra le malattie cardiovascolari, tuttora la loro pericolosità è sottostimata.
La trombosi venosa è legata a una iperattivazione della coagulazione e a condizioni prolungate di immobilità e coinvolge l’attivazione delle piastrine e dei globuli bianchi che provocano un trombo occludente negli arti inferiori. Il gruppo di studio della Prof.ssa Canobbio e del Prof. Torti, del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie dell’Università di Pavia, in collaborazione con la Dott.ssa Momi e al Prof. Gresele dell’Università di Perugia, ha recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista «Haematologica», edita dalla fondazione Ferrati Storti di Pavia, una ricerca in cui si descrive il ruolo chiave della proteina Pyk2 nell’insorgenza della trombosi venosa profonda.
Secondo questo studio, la proteina Pyk2 espressa nelle piastrine, nei globuli bianchi e nelle cellule della parete delle vene, coordina e supporta la formazione del trombo venoso in condizioni patologiche, e la sua inibizione porta a trombi più piccoli e meno invasivi. La ricerca dimostra per la prima volta il ruolo di Pyk2 nello sviluppo della trombosi venosa e suggerisce che Pyk2 possa rappresentare un ottimo bersaglio farmacologico nel trattamento di questa patologia, per future applicazioni mediche.
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Per sensibilizzare i cittadini nella diagnosi precoce dei sintomi di una trombosi venosa, è stata istituita la giornata della trombosi che si celebra in tutto il mondo il 13 ottobre.
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