Giovedì 5 maggio 2022, alle ore 17:00, presso il Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria di Pavia (Corso Strada Nuova, 65), si terrà l’incontro “Vent’anni dopo è ancora il 5 maggio. Letture e ricordi juventini con gli autori di Juventus FC 1897: le storie (Hoepli, 2020)“.

A vent’anni di distanza, il popolo bianconero non può dimenticare la vittoria entusiasmante dello scudetto il 5 maggio 2002 beffando i rivali di sempre dell’Inter. Un ricordo di quella data straordinaria con Massimo Bocchiola, Corrado Del Bò e Davide Ferrari, autori del libro Juventus FC 1897: le storie (Hoepli, 2020).

Si racconteranno aneddoti, memorie personali e naturalmente la leggendaria storia della squadra più amata e più odiata d’Italia.

La Juve è un film che comincia in bianconero e prosegue in uno smagliante technicolor.

Personaggi e interpreti: il suo undici imbattibile degli anni Trenta; i campioni stranieri che le hanno dato lustro, da Mumo Orsi a Charles e Sivori, da Platini a Zidane fino a Cristiano Ronaldo; i campioni italiani, da Boniperti a Del Piero, che l’hanno fatto amare dalle Alpi alla Sicilia; i presidenti carismatici e gli allenatori mai sazi di vittorie.

Perché la Juve non è solo la Juve: la Juve è il calcio italiano.

L’ingresso è subordinato alla prenotazione su Affluences.
Per partecipare è obbligatorio indossare una mascherina FFP2.

Massimo Bocchiola: Stacanovista della traduzione dall’inglese (ha volto in italiano un centinaio tra romanzi e raccolte di racconti) e autore di una dozzina di worstseller in prosa e in versi. Gobbo dalla nascita in una famiglia che ama la Signora da cent’anni esatti.

Corrado Del Bò: Professore di filosofia all’Università di Bergamo, autore di monografie e articoli scientifici, ma soprattutto di un libro sulla filosofia del calcio, scritto a quattro mani con un collega tifoso del Bue. Dal che si desume che è un gobbo molto tollerante.

Davide Ferrari: Attore, regista, autore. Tra uno spettacolo e l’altro ritorna sempre al bar del paese per la partita del fine settimana e di Champions: il suo teatro preferito, con un pubblico di quattro generazioni di juventini a inventare parole, rigorosamente in dialetto, per godere e soffrire (solo ogni tanto) insieme alla Vecchia Signora.

Locandina “Vent’anni dopo è ancora il 5 maggio”

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