Mercoledì 27 aprile 2022, alle ore 17:00, presso il Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria di Pavia (Corso Strada Nuova, 65), si terrà la presentazione del libro di Giulia Pastorella “Exit Only. Cosa sbaglia l’Italia sui cervelli in fuga” con prefazione di Federico Rampini, Laterza, 202.
Parla con l’autrice Corrado Del Bò.
La storia della “generazione perduta di talenti” è davvero così come la raccontano? Ma soprattutto, è un problema soltanto italiano, come talvolta sembrano suggerire gli articoli dedicati al tema? Quali sono i suoi impatti e riusciamo veramente a quantificarli in termini economici e sociali? Guardando i dati si scopre che le cose non sono semplici come vengono raccontate e che, per certi versi, l’Italia è meno investita dal fenomeno di quanto lo siano gli altri grandi paesi europei, ovvero Francia e Germania. Ci sono tuttavia delle evidenze preoccupanti, come l’accelerazione dell’emigrazione registrata negli ultimi dieci anni e la scarsità di laureati prodotti dal nostro sistema educativo. Inoltre, in Italia arrivano pochi stranieri.
La fuga di talenti porta perdita di competenze, di capacità di creazione di impresa, di innovazione, di capacità produttiva. Inoltre, chi ha un atteggiamento ostile verso queste partenze accusa gli expat di aver “sprecato” le spese pubbliche per la loro istruzione e di privare le casse statali di preziose fonti di gettito fiscale. Gli effetti negativi dell’emigrazione qualificata sono particolarmente evidenti quando, come nel caso dell’Italia, tende a essere una fuga unidirezionale senza essere compensata da talenti esteri in entrata. Insomma, la circolazione dei talenti non è di per sé un problema, ma la cronica fuga dei cervelli italiani è un sintomo, e non la causa, del declino del nostro paese. Come lo è la scarsa attrattiva che esercitiamo sui talenti stranieri. Un paese o un governo che si voglia occupare di tenersi stretti i talenti deve pensare a come svilupparli, farli crescere e dar loro opportunità, anche attirandoli da altrove.
Giulia Pastorella. Vicepresidente di Azione e Consigliera comunale di Milano, Giulia è direttrice delle relazioni istituzionali con l’Unione Europea per Zoom. In passato è stata responsabile della strategia di cybersecurity e data policy a livello globale per HP, dopo averne gestito gli affari istituzionali a Londra e Bruxelles, con responsabilità anche per l’Italia. Ha conseguito un PhD in Affari Europei presso la London School of Economics, dove ha insegnato, e un Master a Sciences Po. Si è laureata a Oxford in filosofia e letteratura francese. Nel 2016 Forbes l’ha selezionata come una dei 30 più influenti under 30 in Europa per Law & Policy.
Corrado Del Bò. Professore ordinario di Filosofia del diritto presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Bergamo.
Locandina “Exit Only. Cosa sbaglia l’Italia sui cervelli in fuga”